Ordine d’arrivo:
1° Andrea Fedi (Southeast Venezuela)
che compie i 192,5 km in 5h00’55” alla media dei 38,383 km/h
2° Sonny Colbrelli (Bardiani CSF) a 2″
3° Grega Bole (Nippo Vini Fantini)
4° Fabio Felline (Italia)
5° Francesco Gavazzi (Androni Sidermec)
6° Diego Ulissi (Lampre Merida)
7° Arthur Vichot (FDJ)
8° Matteo Busato (Southeast Venezuela)
9° Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale)
10° Pierre Latour (Ag2r La Mondiale)
Un attacco nella discesa dal Capo Mele, l’ultima della 53esima edizione del Trofeo Laigueglia, ha regalato ad Andrea Fedi la prima perla da professionista. Il portacolori della Southeast Venezuela è riuscito a fare la differenza evadendo dal controllo degli altri papabili al successo finale e a espugnare in solitaria la linea bianca della località savonese. Sul podio, alle spalle del ventiquattrenne, sono saliti Sonny Colbrelli (Bardiani CSF) e Grega Bole (Nippo Vini Fantini), già trionfatore a Donoratico al GP Costa degli Etruschi.
LA CRONACA – In 137 avevano preso il via questa mattina da Laigueglia per una prova molto veloce sin dai primi chilometri; poco prima dello scoccare della prima ora di gara a prendere il largo è stato il terzetto composto da Nicola Gaffurini (Norda Mg K Vis), Danilo Celano (Amore & Vita – Selle SMP) e Genki Yamamoto (Nippo – Vini Fantini).
I tre hanno raggiunto un vantaggio massimo di 9’02” (al chilometro 65), calato gradualmente sino al chilometro 160 quando, nel corso della prima delle tre tornate conclusive comprendenti Colla Micheri, il gruppo è tornato compatto.
A ridare fiato alla bagarre ci ha pensato quindi il veronese Edoardo Zardini (Bardiani – Csf), a cui ha risposto il francese Pierre Latour (Ag2r La Mondiale); Zardini e Latour vengono ripresi prima dell’ultima ascesa di giornata, poco prima dell’attacco di Damiano Cunego (Nippo-Vini Fantini), la cui azione è stata annullata dal forcing di Diego Ulissi, che in questo modo ha riaperto i giochi.
Al termine dell’ultima discesa, quando manca solo Capo Mele a dividere i battistrada dal traguardo, in testa alla corsa si forma così un drappello di dieci unità: Ulissi (Lampre Merida), Felline (Naz. Italiana), Latour e Montaguti (Ag2r La Mondiale), Vichot (Fdj), Colbrelli (Bardiani-Csf), Busato e Fedi (Southeast-Venezuela), Francesco Gavazzi (Androni-Sidermec) e Bole (Nippo-Vini Fantini).
Nelle battute conclusive, il primo a tentare la sorte è Vichot, poi è la volta di Fedi che però viene ripreso ai piedi di Capo Mele. Dopo pochi istanti il ragazzo diretto da Serge Parsani ci riprova facendo il vuoto e andando a cogliere il primo straordinario successo tra i professionisti.
da Laigueglia, Andrea Fin