Ordine d’arrivo:
1° Mathew Hayman (Orica GreenEdge) 5h51’53”
2° Tom Boonen (Etixx Quick Step)
3° Ian Stannard (Team Sky)
4° Sep Vanmarcke (LottoNL Jumbo)
5° Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) a 3″
6° Heinrich Haussler (IAM Cycling) a 1’00”
7° Marcel Sieberg (Lotto Soudal)
8° Aleksej Saramotins (IAM Cycling)
9° Imanol Erviti (Movistar) a 1’07”
10° Adrien Petit (Direct Energie) a 2’20”
La Parigi Roubaix per la seconda volta nella sua storia parla australiano. A portare la classica-monumento transalpina nuovamente in Oceania dopo Stuart O’Grady (2007) è stato l’esperto 37enne Mathew Hayman, alfiere della Orica GreenEdge che, in una volata a quattro, ha beffato i compagni d’avventura e strappato a Tom Boonen le ambizioni dl full.
Il belga della Etixx Quick Step, con un poker di successi già nel carnet, ha dovuto rinunciare al sogno dell’impresa fermandosi al secondo posto, mentre sul terzo gradino del podio è salito il britannico della Sky Ian Stannard. La medaglia di legno è finita, invece, al collo di Sep Vanmarcke (LottoNL Jumbo). ll quinto uomo dell’avanguardia, Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) ha conlcuso, invece, al quinto posto. Giornata sfortunata per Fabian Cancellara (Trek), caduto e costretto a inseguire, mentre il vincitore del Fiandre Peter Sagan (Tinkoff) ha chiuso undicesimo a 2’20”.
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