Ordine d’arrivo:
1° Alejandro Valverde (Movistar) 4h43’57”
2° Julian Alaphilippe (Etixx Quick Step)
3° Daniel Martin (Etixx Quick Step)
4° Wout Poels (Team Sky) a 4″
5° Enrico Gasparotto (Wanty Groupe Gobert) a 5″
6° Samuel Sanchez (BMC)
7° Michael Albasini (Orica Greenedge)
8° Diego Ulissi (Lampre Merida)
9° Warren Barguil (Giant Alpecin)
10° Rui Costa (Lampre Merida)
2006. 2014. 2015. Alla fine, anche 2016. La Freccia Vallone e il Mur de Huy si inchinano ancora una volta, per la quarta volta, ad Alejandro Valverde (Movistar) che, sfrecciando via dalla morsa della Etixx Quick Step, espugna la linea bianca belga lasciando a Julian Alaphilippe – già secondo dodici mesi fa – e Daniel Martin le sole piazze d’onore e conquistandosi un posto nella storia visto che mai nessuno, prima di oggi, era stato in grado di firmare il poker.
VALVERDE, RE INCONTRASTATO – Una fuga a dieci anima gran parte dei 196 chilometri scattati da Marche en Famenne, con il britannico Stephen Cummings (Dimension Data) che è l’ultimo ad arrendersi al ritorno del gruppo a 17 km dalla fine. La Côte d’Ereffe esalta invece le velleità di Tomasz Marczynsk (Lotto Soudal) e getta le basi per l’avanscoperta tattica di Bob Jungels (Etixx) e Jon Izaguirre (Movistar), inizialmente accompagnati nella loro sortita da Georg Preidler (Giant Alpecin) e raggiunti sulla penultima asperità, la Côte de Cherave, da Tim Wellens (Lotto Soudal).
Con ciò che resta del plotone tornato compatto a duemila metri dalla linea dell’arrivo, a fare da giudice e giuria non restano che i 1300 metri del Cammino delle Cappelle. Poco più di un chilometro di rampe impennate verso il cielo, già affrontate due volte nel corso della marcia, tengono in pugno il destino di una corsa e di un manipolo di uomini. Come tutte le grandi salite, anche questo muro dalle pendenze proibitive ha delle storie da raccontare. Storie di fatica, di determinazione, di vittoria, di bandiere di resa.
Questi metri finali Joaquin Rodriguez (Katusha) li prende di petto, precipitosamente: si ritrova a fare da “lepre”, a rimbalzare indietro e a finire inghiottito dai ranghi incalzanti. La Etixx Quick Step li vive con coraggio, provando in tutti i modi a scrivere un finale diverso e a proprio favore. Ma, a domarli e a renderli docili è colui che li conosce meglio, il “figlio prediletto”. Un Valverde che il gradino più alto del podio lo vuole e lo conquista, portandosi in testa al momento giusto e riportandosi in Spagna un pezzo di Ardenne grazie a un capolavoro completato da un rush finale che vale da colpo del ko. L’Italia, a secco di medaglie dall’oro targato 2009 di Davide Rebellin, si difende con onore, grazie alla quinta piazza di Enrico Gasparotto (Wanty Groupe Gobert) e l’ottava di Diego Ulissi (Lampre Merida).
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