Ordine d’arrivo:
1° Tanel Kangert (Astana) 4h07’29”
2° Matteo Busato (Southeast Venezuela)
3° Mikel Landa (Team Sky)
4° Jakob Fuglsang (Astana)
5° Patrick Konrad (Bora Argon 18)
6° Sergei Firsanov (Gazprom RusVelo)
7° Domenico Pozzovivo (Ag2r)
8° Romain Bardet (Ag2r)
9° Sergio Pardilla (Caja Rural seguros RGA)
10° Hubert Dupont (Ag2r)
Classifica generale finale:
1° Mikel Landa (Team Sky)
2° Tanel Kangert (Astana) a 2″
3° Jakob Fuglsang (Astana) a 14″
4° Sergei Firsanov (Gazprom Rusvelo) a 19″
5° Patrick Konrad (Bora Argon 18) a 24″
6° Romain Bardet (Ag2r)
7° Domenico Pozzovivo (Ag2r) a 28″
8° Emanuel Buchmann (Bora Argon 18) a 30″
9° Jean-Christophe Peraud (Ag2r) a 42″
10° Hubert Dupont (Ag2r) a 56″
Due giorni passati a rintuzzare attacchi. A chiudere sugli avversari. A guardarsi le spalle. Ma, su quelle spalle, la Maglia Ciclamino c’era e ci resterà. Mikel Landa ha completato il proprio capolavoro al Giro del Trentino acciuffando a Cles una terza piazza che, con i suoi 4″ di abbuono, vale una vittoria, visto che a tagliare per primo l’ultima linea bianca della 40esima edizione – e a prendersi i 10″ di bonus – è stato Tanel Kangert, già a segno ieri, che in gererale avanzava un gap di 8″.
Un finale al cardiopalma, quello andato in scena al termine dei 161,1 km scattati da Malè, che ha avuto per protagonisti tutti gli uomini di classifica della 40esima edizione, chiamati a confrontarsi in uno sprint a ranghi ristretti in cui a esultare nuovamente è stato l’estone dell’Astana, autore di una poderosa rimonta ai danni di un ottimo Matteo Busato, accasatosi in seconda piazza e a un soffio dal centrare il colpaccio.
Buoni segnali in ottica Giro d’Italia sono arrivati da Vincenzo Nibali, in avanscoperta dal km 40 con Damiano Cunego e Alexander Foliforov sino alla scalata a Forcella di Brez, quarto e ultimo Gran Premio della Montagna in programma dove i tre sono stati ripresi e le cui rampe hanno sfoltito i ranghi, decidendo le sorti della giornata. Nel circuito di congedo, le gambe più attive e coraggiose sono state quelle di Stefano Pirazzi, che ha più volte provato ad anticipare e a vanificare l’idea di un arrivo “affollato”.
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