Ordine d’arrivo:
1° Jakub Mareczko (Southeast)
2° Sacha Modolo (Lampre Merida)
3° Francisco Chamorro (Funvic)
4° Kris Boeckmans (Lotto Soudal)
5° Ahmet Orken (Torku Sekerspor)
6° Daniele Colli (Nippo Vini Fantini)
7° Manuel Belletti (Southeast)
8° Grzegorz Stepniak (CCC Sprandi Polkowice)
9° Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg)
10° Eduard Grosu (Nippo Vini Fantini)
Classifica generale finale:
1° José Gonçalves (Caja Rural Seguros RGA)
2° David Arroyo (Caja Rural Seguros RGA) a 18″
3° Nikita Stalnov (Astana City) a 46″
4° Luis Mas Bonet (Caja Rural Seguros RGA) a 2’13”
5° Adam Hansen (Lotto Soudal) a 4’21”
6° Greg Henderson (Lotto Soudal) a 6’46”
7° Stig Broeckx (Lotto Soudal) a 9’22”
8° Pello Bilbao (Caja Rural Seguros RGA) a 12’14”
9° Gert Dockx (Lotto Soudal) a 12’46”
10° Jaime Roson (Caja Rural Seguros RGA) a 12’58”
Secondo successo allo sprint per Jakub Mareczko nella frazione conclusiva del Giro di Turchia conquistato dal portoghese della Caja Rural-Seguros Rga José Gonçalves. Il velocista della Southeast-Venezuela ha ripetuto il trionfo di due giorni fa sul lungomare di Kemer ed eguagliato così Sacha Modolo (che oggi a Selçuk ha chiuso alle sue spalle) per numero di tappe vinte nell’edizione 2016 della corsa euroasiatica. “E’ una grande soddisfazione aver vinto una seconda frazione in questa corsa – spiega ‘Kuba’ Mareczko -, specialmente perché non si trattava di una tappa pianeggiante. La grande sfida del mattino era se sarei stato in grado di resistere in salita. I miei compagni mi hanno aiutato a non rimanere indietro e così sono riuscito ad arrivare a giocarmi lo sprint. La prima salita è stata quella cruciale. E’ partita la fuga e questo è stato un bene per noi, perché la mia squadra si è posizionata nelle prime posizioni del gruppo e questo mi ha permesso di rimanere con loro. Poi lo abbiamo fatto in tutti i successivi tratti in salita ed è andata così fino in fondo”.
Dove in volata si è messo tutti dietro: “Ciò che ho fatto oggi mi dà fiducia per il mio futuro. Sono un buon velocista ma devo imparare a tenere duro nelle salite, per giocarmi un numero di maggiore di arrivi allo sprint. Nella parte finale ho seguito i miei compagni Zhupa, Bertazzo e Belletti, che mi ha pilotato nei 300 metri finali. Poi ho preso la ruota di Modolo è l’ho passato. E’ così che vinto. La mia esperienza in Turchia è stata positiva, una buona preparazione per il Giro d’Italia. Ora vediamo se nelle prime tappe olandesi arriverà già un buon piazzamento, magari un podio…”
Gioia evidente ma contenuta per José Gonçalves, vincitore del 52° Giro di Turchia. “Sono felicissimo, stasera festeggeremo con la squadra in hotel – racconta in sala stampa la maglia azzurra della corsa – e domani tornerò a casa, a Barcelos, vicino Porto, nel nord del Portogallo. La mia prossima corsa sarà una prova minore in Spagna, il 13 maggio. Come squadra è un po’ frustrante non aver ottenuto una chiamata per il Giro d’Italia, sposteremo le nostre attenzioni come lo scorso anno sulla Vuelta, con l’obiettivo di centrare ancora almeno una tappa. Non ero certo venuto qui in Turchia con l’obiettivo di vincere la classifica generale ma la situazione si è messa bene giorno dopo giorno. Sono io stesso sorpreso di essere andato così bene nelle dure seconda e terza tappa, ma non sapevo cosa sarebbe successo perché abbiamo davvero dei buoni corridori per le tappe di montagna. Non sapevo nemmeno se sarei riuscito a restare con loro. La verità è che non sono un puro scalatore. Se c’è davanti una salita di 20 chilometri, non ho chance. Le salite di oggi non erano troppo dure e così ho potuto conservare la leadership. Mi considero un ciclista completo, che si difende un po’ dappertutto: non sono uno sprinter ma in gruppo non troppo numeroso posso dire la mia. Nel ciclismo portoghese ho un ruolo differente rispetto a Rui Costa. Lui è un grande corridore, anche se il mio idolo è Alberto Contador, che è molto combattivo e attacca sempre”.
Il successo al Giro di Turchia potrebbe cambiare il suo futuro: “Da ora credo che la squadra mi darà qualche responsabilità in più come nel ruolo di leader, che in previsione della Vuelta dovrò divedere con Pello Bilbao. Ci ho già provato alla Tirreno-Adriatico ma le cose non sono andate per il verso giusto. Ho fiducia di approdare presto nel World Tour, sarebbe un sogno che si avvera. Questo successo mi dà la forza per continuare ad allenarmi duramente e vediamo che cosa accadrà nei prossimi mesi. Se tutto va come nei piani potrei compiere ancora un passo in avanti a partire dal 2017”.
da Selcuk, Gian Paolo Grossi