Ordine d’arrivo:
1° Nikolay Mihaylov (CCC Sprandi Polkowice) 5h18’55”
2° Francesco Gavazzi (Androni Sidermec) a 3’46”
3° Derk Abel Beckeringh (Parkhotel Valkenburg) a 3’59”
4° Alex Turrin (Unieuro Wilier Trevigiani) a 4’28”
5° Daniel Turek (Cycling Academy Team) a 6’47”
6° Nicola Genovese (D’Amico Bottecchia) a 8’03”
7° Thijs Van Beusichem (Parkhotel Valkenburg) a 8’23”
8° Richard Handley (One Pro Cycling) a 8’57”
9° Luis Lemus (Cycling Academy Team) a 9’27”
10° Giacomo Berlato (Vini Fantini Nippo) a 10’14”
Classifica generale:
1° Nikolay Mihaylov (CCC Sprandi Polkowice)
2° Francesco Gavazzi (Androni Sidermec) a 3’56”
3° Derk Abel Beckeringh (Parkhotel Valkenburg) a 4’09”
4° Alex Turrin (Unieuro Wilier Trevigiani) a 4’42”
5° Daniel Turek (Cycling Academy Team) a 7’05”
6° Nicola Genovese (D’Amico Bottecchia) a 8’14”
7° Thijs Van Beusichem (Parkhotel Valkenburg) a 8’41”
8° Richard Handley (One Pro Cycling) a 9’14”
9° Luis Lemus (Cycling Academy Team) a 10’04”
10° Giacomo Berlato (Vini Fantini Nippo) a 10’17”
Per tre anni di fila, sul medesimo tracciato Nikolay Mihaylov aveva lavorato per i compagni di squadra. Oggi è stata la volta di ritagliarsi uno spazio per sè e di andare a scrivere il proprio nome sull’arrivo in quota di Paltinis.
Nella frazione regina del Sibiu Cycling Tour – 210 km – il poderoso bulgaro in forza alla CCC Sprandi Polkowice non ha avuto rivali, facendo il vuoto sulla salita conclusiva in direzione della fettuccia bianca, dove ha trovato, ad aspettarlo, la Maglia Gialla di leader della classifica generale.
Sul secondo gradino del podio è salito uno strepitoso Francesco Gavazzi (Androni Sidermec), sul terzo l’olandese Derk Abel Beckeringh (Parkhotel Valkenburg), mentre il quarto posto non ha reso completamente giustizia alla prova maiuscola di Alex Turrin (Unieuro Wilier Trevigiani), autore di un finale di gara coraggiosissimo. Caparbia la performance di Giacomo Berlato (Nippo Vini Fantini), che ha chiuso decimo. I cinque facevano parte della fuga che ha deciso le sorti della prova e che, con ogni probabilità, ha chiuso i giochi in ottica classifica generale. La soddisfazione, in “Casa Italia”, oltre che dai piazzamenti degli “Azzurri”, è arrivata altresì dalla vestizione della Maglia Arancione di Miglior Giovane di Marco Tecchio (Unieuro Wilier Trevigiani).
FUGA VINCENTE – Dopo un avvio velocissimo, l’azione buona ha preso il largo al km 20, quando dal gruppo si sono sganciati – oltre a Mihaylov, Turrin, Beckeringh e Gavazzi – Richard Handley (One Pro Cycling), Giacomo Berlato e Yuma Koishi (Nippo Vini Fantini), Daniel Turek e Luis Lemus (Cycling Academy), Mathias Skov-Jensen (Tem Soigneur), Nicola Genovese (Area Zero D’Amico Bottecchia), Ruben Ramos (Tusnad Cycling Team) e Thijs Van Beussichem (Parkhotel Valkenburg).
I 13 uomini hanno guadagnato un vantaggio massimo di 12 minuti e messo al sicuro la buona riuscita della sortita, che è “esplosa” a meno 30 km sulla penultima salita in seguito al forcing del lombardo della Androni Sidermec. Sul gpm di congedo a fare la differenza è stato, però, Mihaylov, che sin dalle rampe iniziali ha frapposto parecchio terreno tra sé e gli immediati inseguitori, incrementando strada facendo il gap sino ad approdare tutto solo al festeggiamento della prima perla del 2016.
I COMMENTI – Un metro e ottantacinque di potenza e un 1988 impresso sulla carta d’identità. Nikolay Mihaylov è un uomo-squadra. Un gregario. Nella compagine arancione, guidata nella sfida dell’Est dal Ds Gabriele Missaglia, il più delle volte si mette a disposizione dei capitani, ma nella seconda frazione del Sibiu Cycling Tour la gloria è tutta per lui.
“In questo perido sto bene,” ha raccontato dopo le premiazioni. “La fuga era nei programmi. La squadra mi ha dato fiducia e il gruppo ci ha lasciato andare. La salita finale la conosco molto bene, sapevo di dover dare tutto. La mia maglia non sarà al sicuro sino alla fine dell’ultima tappa” ha aggiunto a proposito della livrea di capoclassifica. “Ma ho un bel vantaggio e, domani, potrò vivere la cronoscalata senza troppo stress.”
Una lista di piazzamenti da fare invidia, per lunghezza, al codice di Hammurabi. La voglia di provarci sempre. Francesco Gavazzi a Paltinis ha conquistato l’ennesimo “argento”, riconfermando la propria brillantezza, ma restando, però, ancora a digiuno di successo. “Sapevo che Mihaylov era forte. Lo ricordavo dall’anno scorso,” ha spiegato. “Diciamo che andare in fuga non era in previsione, ma quando si è sganciato il drappello sono entrato anche io. Lui – Mihaylov, ndr – ha preso la salita finale davanti. Io ho provato a riagganciarlo ma, quando è andato via del tutto, ho preferito salire con il mio passo.” Il percorso che, per caratteristiche, non è che gli sorridesse granchè, ha accresciuto ulteriormente il valore dell’impresa compiuta. “Domani si proverà a difendere il secondo posto, poi domenica sarà, con ogni probabilità, volata. Allora vedremo chi tra me e Davide Viganò cercherà di portare a casa una vittoria!”.
Orgoglioso della performance del 31enne è, naturalmente, il Team Manager Gianni Savio: “Oggi la vittoria Francesco l’avrebbe meritata” ha commentato il manager torinese. “Dico così, perchè è sempre lì davanti. Però ancora una volta abbiamo rispettato quello che è uno dei nostri obiettivi fondamentali: onorare ogni corsa. Complimenti, comunque, al vincitore. Purtroppo il nostro uomo di classifica, Egan Bernal, non sta bene, ma anche domani daremo il cento per cento per essere, ancora una volta, protagonisti.”
Da Sibiu, Silvia Tomasoni