Ordine d’arrivo:
1° Fabian Cancellara (Svizzera) 1h12’15”
2° Tom Dumoulin (Olanda) a 47″
3° Chris Froome (Gran Bretagna) a 1’02”
4° Jonathan Castroviejo (Spagna) a 1’06”
5° Rohan Dennis (Australia) a 1’10”
6° Maciej Bodnar (Polonia) a 1’50”
7° Nelson Oliveira (Portogallo) a 2’00”
8° Ion Izagirre (Spagna) a 2’06”
9° Geraint Thomas (Gran Bretagna) a 2’37”
10° Primoz Roglic (Slovenia) a 2’40”
12° Tony Martin (Germania) a 3’18”
27° Damiano Caruso (Italia) a 7’31”
L’impresa era già riuscita a Pechino 2008. Nella prova a cronometro Olimpica di Rio 2016 Fabian Cancellara si è ripetuto, mettendosi al collo un’altra medaglia d’oro. Bellissima. Pesantissima.
Nell’anno del congedo Spartacus, da vero gladiatore, si è andato a prendere il secondo titolo a Cinque Cerchi e l’ennesima perla di una carriera stratosferica. Troppo fote, troppo potente il fuoriclasse della Trek-Segafredo per gli avversari, che si sono dovuti “accontentare” delle medaglie meno pregiate: quella d’argento Tom Dumoulin, quella di bronzo Chris Froome.
IMMENSO CANCELLARA – Svizzera, Olanda, Gran Bretagna: un podio stellare ha accolto gli Dei delle sfide contro il tempo, che hanno incoronato come proprio “Zeus” il trentacinquenne di Berna. Il più rapido lungo i 54,6 km in programma – con il circuito di Grumari da ripetere due volte – che ha domato in 1h12’15”, facendo meglio di 47″ rispetto a Dumoulin – reduce dalla frattura del radio rimediata al Tour de France – e di 1’02” di Froome, già terzo a Londra. Prova sfortunata per l’australiano Rohan Dennis, che ha dovuto cambiare la bici per un problema meccanico. Damiano Caruso, unico Azzurro in gara dopo l’infortunio di Vincenzo Nibali e afflitto da qualche problema di salute, ha chiuso 27° a 7’31”.