Ordine d’arrivo:
1° Diego Ulissi (UAE Abu Dhabi) 4h32’24”
2° Manuel Belletti (Wilier Selle Italia) a 14″
3° Francesco Gavazzi (Androni Sidermec)
4° Roman Maikin (Gazprom RusVelo)
5° Davide Mucelli (Meridiana Kamen)
6° Mikel Aristi (Delko Marseille Provence KTM)
7° Asbjorn Kragh Andersen (Delko Marseille Provence KTM)
8° Paolo Totò (Sangemini MG K Vis)
9° Eduard Grosu (Nippo Vini Fantini)
10° Simone Petilli (UAE Abu Dhabi)
Esultanto i suoi fedelissimi presenti sul percorso ed al traguardo, così come gli sportivi toscani.
Diego Ulissi, con un numero straordinario firma il suo successo su quel traguardo dove era già giunto 2° e 3°. Dal secondo passaggio sulla salita di Torre Saligari fino al traguardo, in pratica una dozzina di chilometri il campione della UAE Abu Dahbi ha dato spettacolo. Dietro non si sono mai arresi, il vantaggio del livornese è sempre stato minimo e nel finale sotto la pioggia battente Ulissi ha saputo stringere i denti e conservare un minimo margine per il suo solitario trionfo mentre esplodeva l’entusiasmo. Non poteva iniziare meglio (tempo a parte) la stagione ciclistica in Italia con questo Gp Costa degli Etruschi, prima prova del “Ciclismo Cup (ex Coppa Italia)”. Una stagione che ci regalerà corse italiane trasmesse in differita o diretta sia in Tv che su web e social, e Ulissi alla grande ha inaugurato questa nuova era.
“Ci tenevo al successo, questa corsa è sempre stata nel mio cuore. Sono tornato dall’Australia – dice il vincitore – con un buona condizione ed ho atteso il finale per dare il massimo. E’ stata dura con la pioggia ed il vento, ma sono riuscito a centrare il successo. Sono felicissimo per la vittoria, credo che lo siano anche i miei tifosi e grazie alla mia squadra”.
In 147 di 19 team al via della classica velocissima nei primi 60 Km a gruppo compatto. Quindi una fuga dei coraggiosi Cacciotti, Lehner, Pacchiardo, Salvietti e Salvador. Massimo margine 9 minuti quindi la rincorsa del gruppo che ha vanificato anche il tentativo di Pacchiardo e Cacciotti che avevano provato a rilanciare la fuga. La squadra di Ulissi ha lavorato a fondo per poi lanciare il suo capitano nella splendida azione. Da ricordare le numerose cadute, l’ultima a 500 metri dall’arrivo, e che sul palco della premiazione, in segno di rispetto alle vittime delle tragedie che hanno colpito il centro Italia nelle scorse settimane, i primi tre della classifica non hanno ricevuto i fiori né stappato le bottiglie di spumante.
Antonio Mannori
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