Ordine d’arrivo:
1° Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku) 4h47’49”
2° Oleksandr Polivoda (Kolss Cycling Team) a 38″
3° Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy) a 42″
4° Mykhaylo Kononenko (Kolss Cycling Team)
5° Edvard Vorganv (Minsk Cycling Club) a 45″
6° Andriy Vasylyuk (Kolss Cycling Team)
7° Hermann Pernsteiner (Amplatz BMC)
8° Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team) a 1’46”
9° Nazim Bakirci (Torku Sekerspor)
10° Sergey Luchshenko (Astana City)
Classifica generale:
1° Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku)
2° Oleksandr Polivoda (Kolss Cycling Team) a 39″
3° Mykhaylo Kononenko (Kolss Cycling Team) a 43″
4° Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy)
5° Edvard Vorganov (Minsk Cycling Club) a 46″
6° Hermann Pernsteiner (Amplatz BMC)
7° Andriy Vasylyuk (Kolss Cycling Team)
8° Nazim Bakirci (Torku Sekerspor) a 1’47”
9° Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team)
10° Artem Ovechkin (Gazprom RusVelo)
Un assolo inarrestabile, l’ovazione del suo pubblico e la maglia di leader della generale.
Sulle strade della seconda tappa del Tour de Azerbaidjan Kirill Pozdyakov vive la giornata perfetta, centrando la vittoria in solitaria al culmine di un tracciato lungo e insidioso.
Alle spalle dell’alfiere Synergy Baku, russo di origine ma azero di naturalizzazione, si accasano sui gradini più bassi del podio l’ucraino che ha corso a lungo in Italia Oleksandr Polivoda (Kolss) e l’olandese Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy).
FUGA VINCENTE – A decidere le sorti della frazione scattata dal suggestivo Velo Park di Baku e approdata a Ismayilli, è una fuga di 27 atleti comprendente il friulano Mattia De Marchi (Team Hrinkow), sganciatasi dopo una quarantina dei 186,5 km in programma e ridottasi, cammin facendo, prima a 20 uomini indi a 7.
Il vento e le altimetrie – tre i gran premi della montagna in programma – mettono tra i fuggitivi e il resto del plotone tempo a sufficienza per far si che la lotta per il successo diventi un affare dei battistrada, che viaggiano di comune accordo sino agli ultimi 50 km quando si aprono le ostilità. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto – caparbia l’azione che ha avuto tra i protagonisti anche il giapponese Nippo Vini Fantini Hideto Nakane -, a trovare il cambio di ritmo decisivo è Pozdnyakov, bravo a sfruttare un tratto in ascesa e a innestare la marcia più efficace al cartello dei meno 15 all’arrivo.
POLIVODA, “PRONTI AD ANDARE ALL’ASSALTO DELLA MAGLIA” – Qualche istante dopo l’apotesosi di Kirill Pozdnyakov a passare sotto l’arco dell’arrivo è Oleksandr Polivoda, che si mette al collo una medaglia d’argento senza rimpianti. “E’ stata una giornata durissima,” racconta dopo la cerimonia di premiazione il campione nazionale. “Siamo partiti subito forte, poi io e altri tre miei compagni siamo entrati nella fuga. Negli ultimi 40/50 km avevamo tutti i crampi ed ravamo stanchissimi per via anche del vento e della pioggia che abbiamo incontrato in un tratto del percorso. Kirill ha fatto una grande azione, è in ottima condizione e l’ha dimostrato. Il mio piazzamento mi soddisfa, perchè nel finale le gambe non giravano bene, quindi sono contento per me stesso e per la squadra. Domani recupereremo. Abbiamo speso moltissimo e dobbiamo ritrovare le forze. La quarta e la quinta tappa saranno il nostro obiettivo, come anche la classifica generale. C’è ancora molta salita e vedremo chi tra me e i miei compagni punterà alla leadership.”
“E’ stata una tappa dura e ho fatto un grande sforzo per tenere a distanza gli inseguitori, nella parte finale. Oggi ho dato tutto e sono onorato di aver vinto e aver indossato la maglia di leader,” le parole, invece, di un felicissimo Pozdnyakov.
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Da Ismayilli (Azerbaijan), Silvia Tomasoni