Ordine d’arrivo:
1° Rigoberto Uran (Cannondale Drapac) 5h07’22”
2° Warren Barguil (Team Sunweb)
3° Chris Froome (Sky)
4° Romain Bardet (Ag2r La Mondiale)
5° Fabio Aru (Astana)
6° Jakob Fuglsang (Astana)
7° George Bennet (LottoNL Jumbo) a 1’15”
8° Mikel Landa (Sky)
9° Daniel Martin (Quick Step Floors)
10° Nairo Quintana (Movistar)
Classifica generale:
1° Chris Froome (Sky)
2° Fabio Aru (Astana) a 18”
3° Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) a 51”
4° Rigoberto Uran (Cannondale Drapac) a 55”
5° Jakob Fuglsang (Astana) a 1’37”
6° Daniel Martin (Quick Step Floors) a 1’44”
7° Simon Yates (Orica Scott) a 2’02”
8° Nairo Quintana (Movistar) a 2’13”
9° Mikel Landa (Sky) a 3’06”
10° George Bennett (LottoNL Jumbo) a 3’53”
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Il tappone che ha chiuso la prima settimana di gara doveva essere una frazione decisiva per le sorti del Tour de France e, a suo modo, lo è stata. Sul traguardo di Chambery, dove la Grande Boucle sosterà per il primo giorno di riposo, sono arrivate conferme e sorprese ma, sopratutto, la rinascita sportiva dell’indomito Rigoberto Uran.
Il colombiano della Cannondale Drapac, al termine di una volata lunga e combattuta ha avuto la meglio al fotofinish di Warren Barguil (Team Sunweb) e degli altri quattro superstiti delle fatiche odierne: Chris Froome (Sky), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), Fabio Aru e Jakob Fuglsang (Astana).
Questi gli uomini ancora pienamente in lizza per il successo finale; una lotta, quella per la gialla di Parigi, che si può ora restringere ulteriormente. Dopo Valverde, ad abbandonare il Tour de France per una caduta sono anche Geraint Thomas (Sky) e Richie Porte (BMC). L’australiano è stato uno dei più forti, se non il più forte, in salita a cui la buona sorte ha voltato le spalle nella terribile discesa verso il traguardo odierno.
Fuori dai giochi è anche lo spagnolo Alberto Contador (Trek Segafredo) giunto sul traguardo con più di quattro minuti di ritardo mentre si è fatto pesante anche il gap che Nairo Quintana (Movistar) dovrà cercare di colmare se vorrà vincere questa edizione del Tour de France. 1’15” sommato ai ritardi dei giorni scorsi fa ben 2’13” da un Chris Froome apparso inattaccabile.
Resiste, con tenacia, Fabio Aru: il sardo perde qualche metro in salita ma supera la crisi e si riaggancia ai migliori di giornata. In casa Astana c’è però anche l’incognita Fuglsang: il danese è sempre lì con i più forti, prova a vincere la tappa ma sbaglia i tempi e si deve accontentare del sesto posto. Chi indovina la volata perfetta è invece Rigoberto Uran che non cede alla rimonta di Barguil e difende il successo sino all’ultimo millimetro. Dopo il giorno di riposo si ripartirà con altre due tappe interlocutorie, poi da giovedì, con la partenza di Pau, si tornerà a discutere invece di maglia gialla.