Ordine d’arrivo:
1° Julius Johansen (Danimarca) 3h10’48”
2° Luca Rastelli (Italia) a 51″
3° Michele Gazzoli (Italia)
4° Niklas Markl (Germania)
5° Jake Stewart (Gran Bretagna)
6° Florian Kierner (Austria)
7° Filippo Zana (Italia)
8° Olav Hjemsaeter (Norvegia)
9° Yevgeniy Fedorov (Kazakistan)
10° Jacob Hindsgaul (Danimarca)
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Era partito con i favori del pronostico dopo quanto aveva già fatto vedere nel corso dei mondiali su pista di Montichiari e non ha mancato l’appuntamento di Bergen: il danese Julius Johansen ha dimostrato ancora una volta di essere il migliore al mondo della categoria. Per gli azzurrini di Rino De Candido arriva così una beffa clamorosa viste le medaglie d’argento raccolte da Luca Rastelli e da Michele Gazzoli ma, soprattutto, visto l’epilogo che ha celebrato la fuga solitaria di uno degli uomini più attesi della vigilia senza che nessuno fosse in grado di organizzare un inseguimento degno di questo nome.
Bene nella prima parte di gara gli italiani con le fughe di Giulio Masotto prima, Rastelli, Mazzucco e Colnaghi poi fino all’ultima tornata nella quale ha brillato l’assolo di Johansen e l’inseguimento “solitario” di Rastelli, Colnaghi e Zana rimasti a metà strada senza riuscire ad impensierire il battistrada. Un risultato che, con il senno di poi, inevitabilmente lascia qualche rimpianto per la formazione di Rino De Candido che avrebbe potuto, invece, scommettere tutto su Michele Gazzoli che ha vinto con estrema facilità la volata del gruppo dei migliori, buona solo per la medaglia meno prestigiosa.