Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, non sarà sul palco delle premiazioni del Giro d’Italia nella tappa di Sappada. La tappa fortemente voluta dall’ufficio di Presidenza di Palazzo Balbi, dall’uomo più vicino al presidente, Fabio Gazzabin, sarà senza il suo motore principale. Ovvero Luca Zaia. La tappa pagata con i soldi dei veneti, dopo il referendum e il passaggio in Parlamento con tutti i trasferimenti del piccolo comune del Cadore (ma qui è Alto Cadore o Bassa Carnia?) al confinante Friuli Venezia Giulia sarà orfana dei maggiori enti.
Al suo posto Roberto Ciambetti, assieme a Fedriga, nuovo presidente della Regione Friuli. Un passaggio a dire il vero meno traumatico dal punto di vista amministrativo adesso che le due regioni confinanti sono governate dallo stesso simbolo di partito. Prima, con il centro sinistra al governo anche nella Regione Friuli Venezia Giulia, il Veneto pare volesse indietro i soldi sborsati per l’allestimento della frazione Tolmezzo – Sappada della corsa rosa. Ma alla fine il migliaio e poco più di gente che vive a Sappada – Ploden, in una sorta di terra di nessuno non vede questa grande differenza al momento.
“Siamo una piccola comunità – racconta la mamma di Emanuele Buzzi, giovane promettente sciatore olimpionico a PyeongChang – ma a dire il vero non ci sentiamo appartenere nel al Veneto, al Cadore né alla Carnia, al Friuli. Certo, storicamente appartenevamo alla zona Carnica. Ma ormai gli anni sono passati. Al momento non ci sembra sia cambiato molto. Alcuni passaggi amministrativi sono stati fatti in fretta, come quelli della Camera di Commercio e Agenzia delle Entrate, per altri adempimenti dovremo attendere ancora qualche mese. Comunque si, ora siamo sotto la provincia di Udine. Ma rimaniamo sempre un pò tagliati fuori dal mondo nonostante le nostre tante medaglie olimpiche, a partire da quelle di Piller Cotter e Silvio Fauner. La posizione geografica non ci ha mai favorito. Ci adatteremo e vedremo come proseguirà. Certo ci mancano tanti servizi, siamo a metà strada tra Veneto e Friuli ma non abbiamo alternative”. Insomma Sappada nonostante il referendum rimane terra di nessuno…