Il bianco è la somma di tutti i colori. Il nero, l’assenza di essi. Nella simbologia – e non solo – la luce e l’ombra. La Androni Sidermec ha scelto il bianco come tonalità base della propria livrea: una divisa inframmezzata da lampi rossi e blu portata, nel 2015, sulle strade di mezzo mondo, dall’inizio alla fine di una stagione caratterizzata da tante soddisfazioni ma, altresì, da qualche dispiacere. Affrontato, però, con lo spirito combattivo di chi, invece di lasciarsi abbattere, preferisce reagire.
UNA BUONA STAGIONE SE… – “Abbiamo ottenuto undici vittorie, tra America ed Europa. Sarebbe stata una buona annata.” La voce è quella inconfondibile di Gianni Savio. Il tono, quello garbato di sempre mentre il Team Manager torinese ripercorre il cammino fatto in questi mesi dalla sua squadra. “Francesco Chicchi è riuscito a centrare una bella vittoria alla Settimana Coppi e Bartali, poi abbiamo corso un Giro d’Italia da protagonisti. Marco Bandiera è salito sul podio finale per due volte, premiato per i Traguardi Volanti e i Chilometri di fuga. Per una squadra professional questi sono risultati importanti. La Corsa Rosa era l’obiettivo principale: abbiamo anche sfiorato il successo con Oscar Gatto, che era nella fuga buona ed è stato fermato da una foratura. E se non avesse forato…” Pausa. Ripresa. “Sarebbe stata una buona stagione, se non avessimo avuto in squadra due irresponsabili che, con il loro comportamento criminale – perché il doping è un crimine – , ce l’hanno rovinata!”
I due sono Fabio Taborre, risultato positivo a un controllo del 16 giugno scorso alla sostanza FG-4592 e, prima di lui, Davide Appollonio, trovato positivo all’EPO in un controllo effettuato il 14 dello stesso mese. Savio non li nomina mai per nome. “Gli sponsor hanno espresso tutti la loro solidarietà: Androni, Sidermec, Tre Colli, Regolo, Kuota…tutti hanno rinnovato per la prossima stagione. Anche l’opinione pubblica ha capito che la squadra non c’entrava assolutamente nulla. Noi ci siamo immediatamente attivati, anche con l’azione unitaria sia dei corridori che dello staff. Una svolta storica nella lotta al doping, perché mai nessuna squadra aveva portato in tribunale dei corridori. Noi abbiamo agito contro questi due irresponsabili da gruppo compatto e unito in tutte le sue componenti. Più di trenta persone. L’anno prossimo passeremo da 22 a 16 atleti e anche questa cosa è legata al comportamento criminale di questi due irresponsabili, che hanno causato un danno enorme. Ad esempio, eravamo in trattative con un’azienda svizzera interessata a entrare inizialmente come terzo nome, ma con grandi possibilità di crescita e dopo quello che è successo…” Altra pausa. Come a voler ricacciare indietro la rabbia di chi si sente ingannato. “Io non li perdonerò mai, perché hanno tradito la fiducia di tutti noi. Non solo per il nuovo sponsor sfumato, ma anche perché i corridori sono stati più di un mese fermi. Ma la nostra mentalità è quella di affrontare le avversità cercando di superarle. Anche dopo più di un mese di assenza dalle corse siamo tornati da professionisti. Speravo in un successo di Oscar Gatto, penalizzato anche lui dal non correre, ma è arrivato lo stesso nella top ten al Trofeo Beghelli, dodicesimo al GranPiemonte…era lì con i primi. Ma ora si pensa al futuro!”
LA FILOSOFIA DEL BAMBU’ – Pianta flessuosa ed elegante, il bambù è da sempre e nelle varie culture – soprattutto orientali – simbolo di cedevolezza zen e forza. Alle raffiche del vento e alla furia degli elementi oppone una resistenza passiva , assecondandoli e abbandonandovisi per poi rialzarsi più caparbio di prima. Allo stesso modo della pianta, la Androni Sidermec ha affrontato le proprie recenti peripezie. Le due positività, pagate senza colpa alcuna con una sospensione dalle gare di un mese, il “voltafaccia” dello sponsor venezuelano e i due gravi infortuni costati il femore sia a Emanuele Sella che ad Andrea Zordan la compagine italiana li ha vissuti a testa alta, lasciandoli scivolare via senza lasciarsi spezzare – come nella nobile arte del ju-jitsu – e, ora, è pronta a guardare a un 2016 che si preannuncia ricco di stimoli.
“Per quanto riguarda il nuovo organico ci sono delle conferme, ma anche tante novità. L’obiettivo è quello di puntare su corridori dallo spunto veloce. Oltre a Franco Pellizotti, abbiamo confermato Francesco Chicchi, Marco Bandiera, Alessio Taliani, Marco Benfatto, Marco Frapporti, Tiziano Dall’Antonia, Alberto Nardin e Serghei Tvetcov.” spiega Savio. Poi ci sono le new-entries: “Davide Viganò e Daniele Ratto, due corridori che hanno già vinto tra i professionisti. Di Viganò sono rimasto impressionato dal fatto che ha avuto determinazione e costanza. La tenacia di non mollare. Dopo anni passati nel WorldTour era tornato in una realtà diversa da quelle che aveva vissuto sino ad allora. Da lui mi aspetto protagonismo nelle corse in linea. quest’anno l’ho seguito con attenzione, osservando le buone prove messe a segno a Donoratico, al Matteotti – dove aveva fatto terzo – poi, non possono lasciare indifferenti le vittorie centrate in Portogallo e in Slovacchia. Arriveranno anche Ratto e Mirko Selvaggi. Noi amiamo lanciare i corridori – uno su tutti, Diego Rosa, ndr – e rilanciarli – ad esempio, Michele Scarponi, ndr.”
Quindi i giovani: “Luca Pacioni. Da lui ci attendiamo protagonismo, ma è giovane. Deve crescere e maturare. Ha caratteristiche tali da non dover patire troppo il salto nel professionismo, ma gli daremo il tempo necessario per ambientarsi. E’ un velocista, ma è anche un atleta capace di tenere sugli strappi e sulle salite brevi. Sono davvero ansioso di vedere cosa farà.”
Infine la nota internazionale: “Abbiamo ingaggiato altresì due corridori colombiani, Rodolfo Torres ed Egan Bernal. Torres è un ottimo elemento, il migliore – a mio parere – del Team Colombia. A Bernal abbiamo proposto un buon contratto, di quattro anni. E’ giovanissimo – classe 1997, ndr – e sconosciuto al grande pubblico, perché ha sempre fatto mountain bike centrando risultati eccelsi. Da juniores per due anni è salito sul podio mondiale. Mi è stato presentato da Paolo Alberati e ha dei valori eccezionali. Ha fatto dei test…strabilianti!”
ULTIMO POSTO, TANTI CANDIDATI – Quindici nomi, sedici posti disponibili. All’Androni Sidermec manca ancora un elemento per completare la propria rosa: “Si, ne manca ancora uno” sottolinea Savio. “Stiamo valutando una rosa di cinque atleti, sia italiani che stranieri. Avremo tempo fino al primo dicembre, anche perché ci sono delle trattative in corso.”
Nei mesi a venire non ci saranno più, invece, Emanuele Sella e Oscar Gatto: “Mi è spiaciuto non poter riconfermare Emanuele Sella. Come dicevo, per motivi economici siamo passati da 22 a 16 corridori e, purtroppo, visto che una squadra è un po’ come una azienda bisogna fare delle scelte, anche se dolorose. Sono contento che lui abbia capito questa cosa. Come sono contento che Oscar vada alla Tinkoff. Credo che otterrà grandi soddisfazioni. Posso dire di averlo rilanciato,” aggiunge con un pizzico di giusto orgoglio. “Forse quest’anno avrebbe potuto vincere anche al Giro, se non avesse forato ma, comunque, ha centrato due belle perle al Sibiu Tour, in Romania.”
Con il roster praticamente completo e le idee ben chiare non resta, dunque, che dare inizio alle danze: “Il primo raduno sarà il 16 novembre, a Cesenatico. Saremo ospiti di Pino Buda e, lì, stileremo i programmi.” Anche se l’imperativo è uno: “Noi abbiamo la combattività nel DNA. Come sempre, anche l’anno prossimo correremo all’attacco, cercando di onorare ogni corsa e di ripagare l’affetto dei tifosi con un bello spettacolo!”