Se ne è andato all’improvviso, lasciando tutti senza parole, proprio come avrebbe fatto in sella alla sua bicicletta: è morto, Luciano Conati, ex professionista veronese che viveva e lavorava a Verona, dove in via Sant’Alessio aveva aperto un negozio di riparazioni di biciclette.
Nato il 17 marzo 1950, il prossimo 10 giugno avrebbe festeggiato i 40 anni dalla vittoria nella 20^ tappa del Giro d’Italia, a Terme di Comano, unico suo successo nei sette anni di professionismo alla Scic “nel giorno più bello – ricordava – della mia carriera”.
Era nato in contrada Paverno di Valgatara, frazione del comune di Marano di Valpolicella. Papà Luigi l’aveva portato alle corse sin da giovanissimo e amabilmente l’incitava perché facesse il corridore. Luciano ha esordito con la Borgo Trento, poi ha corso con la Garibaldina dei compianti Morini e Zanca, quindi con l’Uc Veronese. Poi il passaggio alla mantovana Iag Gazoldo, una delle società più in vista in quegli anni, con Parecchini e Castelletti. Infine l’approdo al Gs Ponton, che Giuseppe Sorio e Adriano Minotti, con la guida tecnica di Guido Zamperioli, stavano portando ad alti livelli. Ed il Ponton fu la sua rampa di lancio verso il professionismo.
Gregario di lusso per Baronchelli, Saronni e Bitossi, Luciano Conati ha corso sette Giri d’Italia e un Tour de France prima di scendere definitivamente di sella nel 1979.