Nella chiesa di Cenaia oggi pomeriggio l’ultimo commosso saluto a Franco Gini, proprio nel giorno in cui avrebbe celebrato il 68° compleanno. La bara con la salma era giunta in mattinata all’aeroporto di Bologna dalla Colombia, nazione alla quale Franco era legato e dove un infarto fulminante mise fine alla sua vita.
Gini si trovava in Colombia per seguire i Campionati Nazionali ed i giovani ciclisti in forza alla Movistar, la squadra che seguiva da vicino in questo momento dopo una carriera come direttore sportivo che si protraeva da oltre 40 anni. Prima nelle società giovanili poi per 30 anni nei professionisti dove ha guidato fior di campioni come Mario Cipollini, Michele Bartoli, Silvio Martinello, Francesco Casagrande. Nel novembre scorso ricevette il “Timone D’Oro” per i 30 anni da direttore sportivo.
Lo stretto rapporto con la Colombia gli aveva permesso di vincere con Fabio Duarte il campionato del mondo under 23 a Varese nel 2008, di lanciare e valorizzare altri atleti colombiani come Betancur e Sarmiento, mentre nel 2013 guidò la nazionale della Colombia nei campionati del mondo di Firenze. Era vice presidente della Asd Dinamic di Cascina, società che gestisce l’attività del Team Figros a livello dilettanti. Ieri a La Torre di Fucecchio un suo atleta Angelo Raffaele aveva cercato il successo da dedicare a Franco Gini, ma il livornese di Rosignano Marittimo fu battuto al fotofinish da Corrà. Quanto Franco Gini era stimato e benvoluto da tutti lo si è visto in occasione dei funerali e nonostante la pioggia, con la presenza di tante persone per l’ultimo saluto.
Tra i corridori Bartoli, Di Basco, Mori, Zamparella e diversi altri, direttori sportivi, i dirigenti del ciclismo regionale e provinciale con i due presidenti dei Comitati, Giacomo Bacci e Roberto Spadoni. Quest’ultimo durante la cerimonia in chiesa ha ricordato la figura di Gini. Tanti infine gli sportivi e gli amici per un ultimo commosso omaggio a questo personaggio che ha dato tanto al ciclismo. Un ultimo saluto dagli amati figli Claudia e Fabrizio, al quale spetta il compito di continuare l’impegno nella Asd Dinamic e nel ciclismo, dalle due donne della sua vita Lucia e Paola, prima di essere tumulato nel cimitero di Cenaia. Ciao Fabrizio.