Ve lo ricordate José Serpa? Lo scalatore colombiano classe 1979 dopo sette stagioni alla Androni Giocattoli e tre anni alla Lampre Merida, due vittorie nella classifica finale del Tour de Langkawi, sette tappe della corsa malesiana, un Trofeo Laigueglia e un Giro del Friuli ripartirà dalla formazione colombiana Arroz Sonora. Una nuova avventura in patria che però stuzzica e da nuovi stimoli a uno dei corridori più esperti del gruppo che sarà guidato dall’ex professionista Victor Hugo Pena e avrà come compagni di squadra anche Fernando Camargo, Pedro Herrera e Fabio Montenegro.
“La squadra è partita in ritardo, la nostra prima corsa sarà la Classica di Tolima. Avevo pensato di ritirarmi dopo il mancato rinnovo con la Lampre ma poi è arrivato Victor Hugo Pena che mi ha illustrato il suo progetto e ho deciso di farne parte. Qui posso correre e tornare a pedalare per divertirmi e far divertire” ha raccontato Serpa ai microfoni di Ciclismoweb.net Sud America.
36 anni suonati, un 27esimo posto al campionato nazionale su strada in questo 2016, il campione di Sucre si dice pronto per questa nuova avventura: “Sono felice e grado a Dio perchè mi continua a dare un’ottima salute. Ho iniziato l’anno discretamente ma fisicamente ho dimostrato di essere ancora in ottime condizioni”.
Nuova squadra, nuovi traguardi, nuovi obiettivi:”Il mio sogno, e penso anche quello della squadra, è quello di vincere la Vuelta a Colombia. Sto seguendo una preparazione mirata e spero di farcela”.
Josè Serpa è stato, senza dubbio, uno dei primi colombiani ad accasarsi con successo in Europa e, anche quando sarà il momento di appendere la bicicletta al chiodo, il suo sguardo sarà rivolto verso il vecchio continente: “Quello che voglio di più è aiutare i ragazzi che iniziano a correre e che vogliono fare una esperienza in Europa. Quando si è professionisti è là che si deve confrontarsi e per riuscire ad affermarsi servono professionalità e capacità di soffrire. Il movimento colombiano è cresciuto molto rispetto al passato: mi ricordo che quando sono arrivato in Italia eravamo solo quattro colombiani e poi gli altri hanno mollato e io sono rimasto solo. Oggi ci sono circa 15 atleti colombiani nel World Tour”.
Il “Leone di Sucre” continua a seguire il ciclismo che conta anche dalla sua Colombia e, oltre ad esultare per i successi di Quintana ha una speranza nel cuore: “Spero che possa essere un buon anno per Carlos Alberto Betancur. Gli sono vicino, ha avuto qualche problema che gli ha fatto smarrire la strada ma è una grande persona e sono sicuro che se continuerà così riuscirà ad affermarsi ad alti livelli” ha concluso Josè Serpa. Il Leone è divenuto un campione dei due mondi e dopo aver conquistato l’Europa è pronto per tornare a ruggire anche sulle strade colombiane.
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