Richieste di chiarimenti sul passaporto biologico sono state presentate dall’Agenzia Antidoping dell’UCI, il CADF (Cycling Anti-Doping Foundation) in via confidenziale a Sergio Henao. il Team Sky ha precisato la questione in una nota, evidenziando il proprio supporto al corridore colombiano che, quest’oggi, non ha dunque preso il via alla Freccia Vallone. Di seguito, il comunicato della formazione britannica:
Nel marzo 2014 il Team Sky ha preso la difficile decisione di fermare dalle competizioni Sergio Henao per un periodo di tre mesi.
Come era stato annunciato in quel periodo, questa decisone era stata presa in relazione a un monitoraggio interno della squadra del Passaporto Biologico dell’Atleta e in risposta ai test effettuati fuori competizione da Sergio in altura in Colombia. Questi test erano stati introdotti quell’inverno dalle autorità anti-doping.
Sergio è nato in Colombia ed è cresciuto in montagna. Lui torna in Colombia in inverno e vive e si allena a differenti altitudini. La comprensione da parte del team degli effetti di un prolungato periodo in altura dopo il ritorno dal livello del mare era stata limitato dalla mancanza di ricerca scientifica sui “nativi in quota” come Sergio.
A quel tempo il Team Sky aveva reso la questione pubblica, riportandola all’attenzione delle autorità competenti – l’UCI e la Cycling Anti-Doping Foundation (CADF) – e chiedendo loro assistenza. Per aiutarci a comprendere i valori di Sergio avevamo, poi, commissionato un programma di ricerca di 10 settimane guidato dal Dr Eddie Hampton, consulente ematologo presso la University of Sheffield, con altri esperti scientifici indipendenti. Questo programma ha riguardato ulteriori test di sangue e urine al livello del mare e in quota, realizzati presso laboratori accreditata WADA.
Dopo aver completato la loro ricerca, gli esperti hanno espresso il più alto grado di fiducia circa il fatto che i valori che ci avevano spinto a chiedere ulteriori test erano la normale risposta dell’atleta all’altitudine.
Di conseguenza, Sergio era tornato a correre con il Team Sky nel giugno 2014.
Questa settimana Sergio è stato contattato dal CAFD con la richiesta di fornire ulteriori informazioni per quanto riguarda i valori del suo passaporto ematico per il periodo compreso tra agosto 2011 e giugno 2015. Questo include i medesimi valori che ci avevano spinti a fare ulteriori ricerche nel 2014. Dato che in quel momento la squadra aveva richiamato l’attenzione delle autorità anti-doping, quello che è successo ora non è una sorpresa.
Sergio non ha fallito un test antidoping e il procedimento del CADF è condotto in via confidenziale.
Continuiamo a supportare Sergio e rimaniamo fiduciosi nella ricerca scientifica indipendente che era stata intrapresa. Aiuteremo Sergio a chiarire il suo caso nel periodo a venire. Inoltre, lui non parteciperà alle gare sino a che la questione non verrà risolta, dato che questa situazione è ovviamente anche fonte di distrazione per lui. Non c’è obbligo da parte nostra di procedere in questo modo, ma questa è la politica che il team applica se e quando un formale procedimento come questo viene in essere.
Noi dobbiamo riconoscere che il procedimento del CADF sta procedendo e ci auguriamo che la gente capisca che non saremo in grado di rilasciare ulteriori commenti nelle settimane a venire. E’ nostra speranza che questa situazione possa essere compresa e risolta velocemente da tutte le autorità competenti, in modo che Sergio possa tornare presto alle competizioni.
“La fisiologia dei ‘nativi in altitudine’ è un’area complessa,” ha detto Sir Dave Brailsford. “La scienza è limitata e negli anni recenti abbiamo cercato attivamente di capire meglio realizzando dettagliate ricerche scientifiche – sia per Sergio che per un beneficio dello sport pulito. Comprendiamo perché il CAFD abbia sollevato questa questione, dato che è la medesima che avevamo sollevato noi in passato. Ci auguriamo e confidiamo che raggiungeranno la nostra stessa conclusione quando considereranno i precedenti e tutte le prove nelle prossime settimane. Abbiamo fiducia in Sergio. E’ appena tornato ad allenarsi dopo aver passato otto mesi a riprendersi da una caduta che avrebbe potuto far terminare la sua carriera. Ma noi rispettiamo il processo del CADF e applichiamo la politica del team. Continueremo a supportarlo appieno in modo che possa tornare alle corse il più presto possibile.”
“Sono veramente deluso. Ho lavorato più che duramente per tornare dopo la rottura del ginocchio, l’anno scorso. Ma io so chi sono, quanto duramente ho lavorato e i sacrifici che ho fatto per essere dove sono ora. Sono calmo e fiducioso che tutto ciò si risolverà presto, in modo che io possa tornare a correre il prima possibile” ha detto Sergio Henao.