L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) oggi ha comunicato che la Commissione Disciplinare ha emesso la propria decisione in merito al caso dell’atleta belga Femke Van den Driessche. Di seguito la nota in cui vengono annunciati i provvedimenti presi nei confronti della ciclocrossista diciannovenne, in quella che è la prima sentenza relativa al doping tecnologico:
Ms Femke Van den Driessche ha commesso una violazione dell’articolo 1.3.010 in combinazione con l’articolo 12.013bis (frode tecnologica) del regolamento UCI.
Ms Femke Van den Driessche è sospesa per un periodo di sei anni, a partire dall’11 ottobre 2015 (compreso) sino al 10 ottobre 2021.
In conseguenza di questa squalifica, tutti i risultati ottenuti dall’atleta dall’11 ottobre 2015 saranno cancellati. Il suo nome e i suoi risultati saranno rimossi dalle relative classifiche e Ms Femke Van den Driessche non si potrà più fregiare dei titoli ottenuti, compresi quelli di Campionessa Europea U23 e di Campionessa Belga U23.
Ms Femke Van den Driessche, inoltre, dovrà restituire le medaglie e i premi in denaro ricevuti in relazione alle competizioni toccate dalla squalifica ai rispettivi organizzatori.
Ms Femke Van den Driessche è stata condannata anche a pagare all’UCI una multa di 20.000 Franchi Svizzeri (circa 18.000 Euro, ndr) e i costi del procedimento.
La decisione è stata presa in seguito alla scoperta di un motore elettrico nascosto in una delle bicicletta dell’atleta durante i controlli effettuati prima della corsa riservata alle Donne Under23 ai Campionati del Mondo di Ciclocross. La bici in questione era stata sottoposta a scansione utilizzando il nuovo test di risonanza magnetica distribuito quest’anno dall’UCI. Questa analisi ha rivelato la presenza del motore mentre la bici si trovava nella zona box della ciclista. Il motore era un Vivax ed era nascosto insieme a una batteria nel tubo della sella. Era controllato da un interruttore Bluetooth installato sotto al manubrio.
Oltre 100 bici sono state controllate durante l’evento e questo nuovo metodo ha dimostrato di essere estremamente efficace nel rilevare motori nascosti o altre forme di frode tecnologica, dato che individua in pochi istanti la presenza di motori, campi magnetici e oggetti solidi nascosti nelle componenti.
L’UCI quest’anno ha testato biciclette in numerose competizioni (ad esempio 274 ai Campionati del Mondo su Pista di Londra, 216 al Giro delle Fiandre, 232 alla Paris-Roubaix, 173 alla Liegi Bastogne Liegi U23) e continuerà a farlo nel corso della stagione.
Il Presidente dell’UCI Brian Cookson ha così commentato: “Abbiamo investito risorse considerevoli nello sviluppo di questa nuova tecnologia e anche nell’inasprire le sanzioni applicabili a chi dovesse essere trovato a frodare in questo modo. Questo caso è una grande vittoria per l’UCI e per tutti i tifosi, corridori e squadre che vogliono essere certi che manterremo questo modo di barare fuori dal nostro sport.”
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