Secondo successo al Giro di Turchia 2016 – il quarto in carriera in questa corsa – per Sacha Modolo, in un podio ancora una volta a tinte azzurre come il mare di Marmaris, località teatro dell’arrivo odierno della tappa.
“Oggi è stato davvero tutto perfetto – è il commento dello sprinter della Lampre-Merida subito dopo la cerimonia di premiazione -. Il successo dell’altro giorno lo era stato altrettanto ma il traguardo di oggi si addiceva particolarmente alle mie caratteristiche. C’era tutto ciò che mi serviva: una salita non troppo impegnativa a pochi chilometri dall’arrivo, una discesa piuttosto veloce e un arrivo verosimilmente in volata. Non sono il solo vincitore della tappa, tutta la squadra lo è stata. Ferrari mi ha guidato molto bene verso gli ultimi metri e ci siamo ripagati della sfortuna avuto in marzo e aprile. Siamo caduti entrambi alla Sanremo ma ormai il periodo sfortunato è alle spalle. Ed è l’ideale ritrovarsi in buone condizioni di forma a pochi giorni dal Giro d’Italia. Sapevo che un buon Turchia avrebbe potuto essere il giusto viatico per affrontare la Corsa Rosa nel migliore dei modi. Così fu nel 2015 per affinare le volate con Ferrari e Richeze e tutti e tre poi disputammo un buon Giro. L’unico problema, quest’anno, è che passerò un solo giorno a casa prima di ripartire per l’Olanda. Spero di potermi riposare, ma solo dopo il Giro. Vengo in Turchia per correre ininterrottamente dal 2010 e sinceramente mi piace molto. C’è stato un cambio di organizzazione, la corsa è stata in dubbio sino a poche settimane fa ma ora vedo che tutto sta andando per il meglio e non si può dire che ci siano grosse differenze rispetto al buon funzionamento generale degli anni passati. Forse c’è stato solo un maggiore livello di stress in gruppo, a causa della difficile tappa in Cappadocia e di quella piovosa e ventosa del giorno successivo. Ma a conti fatti è stato comunque un ottimo Giro di Turchia”.
L’attenzione del trevigiano si sposta inevitabilmente sul prossimo grande appuntamento: “La fiducia per uno sprinter è fondamentale ed io non mi sento inferiore ai grandi, quali possono essere Greipel, Kittel o Ewan. Forse è la nostra squadra, sotto questo aspetto, a non essere al livello delle rivali. Io posso contare solo su Ferrari e avendo perso Richeze faremo ciò che possiamo. Il Giro non è mai facile, con tappe spesso nervose. Pertanto proverò a dare qualcosa di più in frazioni più difficili”.
Azzurra come il mare di Marmaris è anche la maglia del leader della classifica generale José Goncalves, ormai ad una sola tappa dal trionfo definitivo. “Tappa corta – sottolinea il portoghese -, in cui io e la mia squadra (la Caja Rural-Seguros Rga, ndr) abbiamo cercato di spendere poche risorse e risparmiare energie in vista di domani. Domani sarà una frazione lunga e dispendiosa ma sono motivato e fiducioso di ben figurare. Non sappiamo bene che cosa potrà accadere, non abbiamo ancora pianificato una strategia Con la squadra cercheremo comunque di assicuraci la corsa, sarebbe la prima vittoria internazionale della mia carriera e ne sarei felicissimo. Sappiamo tutti del malanno che ha colpito Bilbao (febbre alta, ndr) e che oggi l’ha costretto al ritiro. E’ stata una decisione sofferta ma corretta, quella per lui di abbandonare, per non peggiorare ulteriormente la sua salute. Non avrebbe voluto farlo, ha dato un contributo davanti e poi al rifornimento si è fermato. Domani altri si sacrificheranno per me. Abbiamo un buon team e i compagni faranno il possibile per non far avvertire la sua assenza”.
Da Marmaris, Gian Paolo Grossi