La ruota davanti a tutti, sulla salita di Elmali, la mette l’uomo della Caja Rural meno atteso e conosciuto. Eppure il 23enne Jaime Roson si è preso il lusso di precedere sul traguardo uno scalatore del calibro di Niemiec, che l’erta finale di oggi l’aveva segnata in calendario.
“Noi della Caja Rural – spiega nel dopo tappa – avevamo un piano. Era quello di entrare nella fuga per controllare meglio l’andamento della corsa senza prenderci troppe responsabilità. Goncalves vi è subito entrato, costringendo la CCC a forzare. Noi, così, potevamo starcene a guardare con relativa tranquillità. L’ascesa finale era molto dura e io non stavo benissimo, visto che nei giorni precedenti avevo lavorato parecchio. La tappa era partita veloce ma nel finale più salivo, più mi sentivo bene. La CCC ha attaccato, io l’ho seguita ad alta velocità e Niemiec ci ha seguito. Aspettavo José (Goncalves, ndr) per vedere che cosa accadeva ma poi non c’è più stato tempo per attendere. Niemiec ha attaccato due volte ma ho sempre risposto e vinto la volata a due. Recentemente ho rischiato di vincere alla Vuelta Castilla y Leon. Sono stato raggiunto da Valverde ai 400 metri finali”.
Gli fa eco il compagno Goncalves, nuovo leader della corsa: “Sono super motivato e ogni giorno mi sembra di andare sempre più forte. Quando oggi Bilbao è scivolato indietro mi sono sentito libero di fare la mia corsa e difendere la squadra dagli attacchi degli avversari. Spero di riuscire a difendere la maglia azzurra ma la corsa non è vinta. Lo è solo dopo che si taglia il traguardo dell’ultima tappa. Sto migliorando anche come scalatore, ringrazio soprattutto Vilela, che si è sacrificato parecchio in questa tappa, per me”.
Da Elmali, Gian Paolo Grossi