Rieccoci. La Ciclistica Trevigliese c’è e ritorna ad organizzare corse con un segnale forte: il Campionato Regionale di Cronometro a Squadre. Per tutti i trevigliesi, la mai dimenticata “Coppa Adriana”.
A Treviglio parlare di “Coppa Adriana” riporta alla mente momenti storici, un ciclismo epico fatto di pesantissimi “cavalli di ferro” e cavalieri imbardati con soffocanti maglie di lana che oggi hanno lasciato il posto a impercettibili telai in carbonio spinti da atleti con splendide divise multicolor. Ma c’è anche qualcosa che non è assolutamente cambiato e ci riporta al mito, immutato e immutabile nel tempo: la fatica e il sudore di questi ragazzi e la passione che accomuna dirigenti, direttori sportivi, genitori.
“Passione che noi abbiamo subito ritrovato e condiviso con Kikko Cornelli, erede del grande Guerino, mastro vetraio e padre fondatore della Ciclistica Trevigliese. Kikko è tipo sanguigno, impulsivo, istintivo; gli è bastato il nome “Coppa Adriana”. La risposta affermativa è arrivata prima dallo sguardo che dalle corde vocali. Via allora con l’imponente macchina da guerra organizzativa, un po’ arrugginita ma sempre tempestiva a raccogliere nuove sfide e pronta a issare il carminio vessillo d’arrivo nelle strade della Bassa” raccontano dalla segreteria della Trevigliese.
Un percorso nuovo, che unisce lunghi tratti rettilinei premianti per la potenza dei singoli atleti ma anche per la sincronia e il lavoro di squadra, a chilometri più tecnici, dove l’impostazione di una curva e una staccata pochi centimetri più avanti permettono di guadagnare decimi preziosi per il risultato finale.
Non resta che lasciare spazio a loro, i giovani atleti, con l’augurio che l’asfalto delle strade trevigliesi – da un po’ di tempo meno “caldo”, perché dimenticato dalle competizioni del nostro ciclismo – possa tornare a prendere colore e calore, sia di nuovo origine dell’allungo vincente, dello stacco decisivo, dell’applauso del tifoso, del seguito dell’appassionato, della gioia del vincitore e della delusione per chi non conquisterà la prima posizione, costretto a provarci in una prossima occasione.
Perché sicuramente ci sarà anche una prossima volta: la “Coppa Adriana” è tornata e si è regalata una “nuova vita”. E allora, viviamola…