Il Giro d’Italia approderà domani in Veneto e sulla sua strada incontrerà ancora storie di vita e di ciclismo. Tempi andati, ricordi sbiaditi, ma anche emozioni forti ed indimenticabili come quelle che correranno sulla strada di Masi (Pd) dove risiede Arrigo Padovan. Classe 1927, professionista dal 1950 al 1962, ha corso nove Milano – Sanremo, otto Giri di Lombardia, una Parigi-Roubaix, otto edizioni del Giro d’Italia e quattro Tour de France concludendoli tutti, aggiudicandosi anche due vittorie di tappa alla Grande Boucle e un successo al Giro d’Italia
Ricordi nitidi, quelli del 7 luglio 1956 e Arrigo Padovan batte in volata il belga Gilbert Desmet in maglia gialla e il francese Claude Le Ber nella Lille – Rouen di 225 chilometri; gli stessi ricordi a tinte forti del 6 luglio 1958, nella Royan – Bordeaux di 137 chilometri conclusa davanti ad Andrè Vayen e Antonin Rolland.
Ancora più bella ed indimenticabile la vittoria di tappa al Giro d’Italia, nel 1959, nella San Pellegrino Terme – Genova di 241 chilometri: “Fu una volata difficile – racconta Padovan – e prima di entrare nel velodromo abbiamo dovuto fare diverse mini volate per conquistare i primi posti. Basta leggere chi ho battuto: i più grandi velocisti del tempo: secondo Darrigade, terzo Pellegrini e poi Van Geneugden, Velucchi, Boni, Ciampi, Conterno, Maule e decimo Baffi”.
Una storia che parte da umili origini, quella di Arrigo Padovan che ricorda: “Ho iniziato a correre a 22 anni: ero talmente povero che ho potuto assecondare questa mia passione solo quando in miei compaesani hanno fatto una colletta per acquistarmi una bici da corsa. Sono diventato professionista nel 1950 e ho smesso a 35 anni”.
Da quel Giro d’Italia 1959 è passato ormai più di mezzo secolo ma la corsa rosa continua ad unire il Belpaese, passando per città, paesi e borghi. Piccoli centri come quello di Masi, nella bassa padovana, dove risiede Arrigo Padovan. L’ultima volta che il Giro passò da qui era il 1993 e l’indimenticato Gino Bartali si fermò per fare visita al campione che per tanti anni ha vestito i colori della Atala Pirelli.
Da sempre in bicicletta, dalla prima “Mora” alla “Elios” attuale, Arrigo Padovan sarà a bordo strada anche domani per salutare il passaggio della carovana rosa: gli occhi lucidi, il cuore in gola e tanta emozione per una corsa che è vita, storia, cultura.