La terza tappa del Giro del Belgio è stata annullata in seguito ad una maxi caduta provocata dalla collisione di due moto in gara che ha coinvolto almeno una ventina di corridori. L’incidente si è verificato al km 65 della Knokke Heist-Herzele di 201 chilometri, in un tratto di discesa: una moto, scontrandosi con un’altra, ha investito il gruppo: almeno venti, secondo la testimonianza della Cofidis, gli atleti caduti a terra, undici dei quali trasportati in ospedale ad Aachen. La tappa, in un primo momento neutralizzata, è stata poi definitivamente cancellata.
Tra gli atleti coinvolti figurano: Jesper Asselman (Roompot Oranje Peloton), Pieter Jacobs (Topsport Vlaanderen-Baloise), Tony Hurel (Direct Energie) e Loic Chetout (Cofidis, Solutions Credits). Il più grave è senza dubbio Stig Broeckx (Lotto Soudal), che nella caduta avrebbe sbattuto la testa e che attualmente è in coma. Il belga della Lotto-Soudal era già stato investito in corsa da una moto, quest’anno, durante la Kuurne-Bruxelles-Kuurne.
A comunicare l’aggiornamento sulle condizioni fisiche del portacolori della Lotto Soudal è stato, in serata, il medico del team Servaas Bingé che ha spiegato: “E’ stato subito chiaro che Stig aveva subito una ferita alla testa e che aveva bisogno di essere trasportato in un centro di neurochirurgia. Per questo motivo è stato scelto l’ospedale di Aachen che ha le infrastrutture necessarie. Dopo la TAC sono state riscontrate due emorragie nel cervello di Stig che al momento è in coma. Ha una frattura al cranio, uno zigomo fratturato ma per il momento non dovrà subire alcun intervento chirurgico: è difficile fare previsioni, le prossime 24 ore saranno decisive per valutare le sue reali condizioni”.
“Naturalmente siamo molto scossi da tutto quello che è successo oggi” ha commentato il responsabile del team, Marc Sergeant “Abbiamo già vissuto momenti tragici in questi anni ed è difficile trovare le parole per commentare un fatto del genere. Voglio solo sperare che ci sia una evoluzione positiva delle condizioni di Stig, noi e la sua famiglia lo sosterremo perché possa tornare presto quello che tutti conosciamo. Dopo la neutralizzazione, gli atleti si sono riuniti nel pulman e anche in hotel hanno deciso di stare tutti insieme per sostenersi a vicenda. Dopo l’annullamento della tappa abbiamo comunicato all’organizzazione che ci saremmo ritirati dalla corsa. Al momento è inutile fare delle accuse o cercare dei responsabili, ma è evidente che servono delle regole certe che consentano ai corridori di fare il proprio lavoro in sicurezza”.