“Mondiale 2020…eh una bella gatta da pelare. E noi vicentini di gatti ce ne intendiamo”. La battuta dell’avvocato Claudio Pasqualin irrompe fragorosa nella seriosa conferenza stampa della presentazione della candidatura per il mondiale di ciclismo strada 2020 a Vicenza, nell’asettica sala presidenziale del palazzone della Fiera di Verona.
Una candidatura di un ciclismo che ci piace. Perchè l’avvocato Pasqualin, da uomo di cultura qual’è punta tutto sull’arte, la cultura e il patrimonio dell’Unesco al quale appartiene Vicenza con la sua Basilica Palladiana, la sua Rotonda, massima espressione del genio architettonico di Andrea Palladio e del teatro Olimpico esempio unico di prospettiva rinascimentale.
“Il circuito del Palladio, ecco, vorrei venisse connotato così il percorso ideato per questo mondiale 2020 tanto agognato. A rimirar ville e paesaggi lungo l’asse Venezia, Padova, Vicenza”. Un percorso mistico oseremmo dire noi. Dalla carnalità rinascimentale del Palladio con la sua architettura che riporta in modo esplosivo il mondo classico alla salita mistica quasi in un percorso dantesco con nove volte l’ascesa di Monte Berico, che alla fine la Madonna potrebbe apparire davvero ai corridori.
Si parte da Venezia, ma non da Piazza San Marco come avvenne in quel 21 maggio del 1978 quando l’avveduto Torriani fece arrivare il Giro d’Italia su una passerella davanti alla Basilica di San Marco, tappa a cronometro vinta da Francesco Moser su un giovane e dirompente Giuseppe Saronni. Il chilometro zero, come le merci alimentari che piacciono tanto alla nostra agricoltura veneta, sarà da Piazzale Roma, lungo il Ponte della Libertà. E poi via verso la pianura veneziana poi Padovana sino ad arrivare appunto a Vicenza che potrebbe così non perdere il primato di città patrimonio dell’Unesco che qualcuno voleva insidiare.
“Ho corso il mio primo mondiale in Veneto, a Treviso sul Montello – racconta il coordinatore delle nazionali di ciclismo Davide Cassani – e ho concluso la mia carriera da corridore sempre con un mondiale in Italia, in Sicilia. Quindi stare nell’ammiraglia azzurra – se sarò riconfermato commissario tecnico dopo le elezioni – rimane uno dei più gran di privilegi. Moreno Nicoletti sta studiando il percorso A e il percorso B in base alle caratteristiche dei corridori. Ma certamente tra quattro anni avremo nuova linfa e nuovi corridori”.
Dura sarà sconfiggere la “solita” candidatura olandese iridata di Valkenbourg e Maastricht. Il paesino del Limburgo ormai è diventato specialista nell’organizzare mondiali e avvenimenti internazionali. Ma Vicenza ci spera. “Il percorso lo stiamo studiando nei dettagli. Forse aggiungeremo una salitella, ma tra la strada Militare e quella della Commenda che transita davanti alla Rotonda del Palladio presentiamo dei panorami che certamente l’Olanda non ha – afferma il manager e procuratore Moreno Nicoletti -. Noi ce la stiamo mettendo tutta”. “E poi l’assegnazione verrà fatta il prossimo anno in Norvegia a pochi chilometri da dove i vicentini importano il baccalà. Volete che proprio non ce lo assegnino?”. Chiosa ancora allegramente l’avvocato Pasqualin. E tra un prosecco e un soave si brinda adesso in Veneto al 2020 tifando Vicenza.