Dalla Sardegna a Milano attraverso città, luoghi e persone che hanno fatto la storia dell’Italia e della Corsa Rosa. Il Giro d’Italia edizione 100 non sarà solo una manifestazione sportiva ma anche un evento culturale e sociale che porterà alla ribalta internazionale l’Italia con le sue tradizioni, i suoi valori e il “Made in Italy”. Il Giro non dimentica la sua anima solidale con iniziative a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016. “Amore Infinito” è il nuovo claim che guiderà tutte le iniziative di comunicazione del Giro d’Italia.
IL PERCORSO – Si parte dalla Sardegna con tre tappe in linea adatte alle ruote veloci del gruppo e ai finisseur. È la terza Grande partenza dall’isola dopo quelle del 1991 e del 2007. Trasferimento in Sicilia con il primo giorno di riposo, lunedì 8 maggio. Martedì 9 ecco il primo arrivo in salita del Giro sull’Etna con partenza da Cefalù.
Mercoledì nuova tappa adatta ai velocisti con traguardo posto a Messina, città natale di Vincenzo Nibali, con il via da Pedara alle falde dell’Etna. Tre tappe tra Calabria e Puglia. Si comincia con la Reggio Calabria – Terme Luigiane per proseguire con la Castrovillari – Alberobello (famoso nel Mondo per i suoi Trulli che sono anche patrimonio dell’Unesco); ripartenza da Molfetta e arrivo a Peschici attraverso la strada panoramica del Gargano. La Montenero di Bisacce – Blockhaus (secondo arrivo in salita della corsa) chiude il secondo week-end del Giro.
La prima spettacolare cronometro individuale, tra i vigneti del Sagrantino, da Foligno a Montefalco di 39,2 km, si disputerà martedì 16 maggio. Lunedì 15, secondo giorno di riposo a Foligno, sarà dedicato in particolare alla solidarietà attraverso iniziative ed eventi a favore delle zone colpite dal terremoto del 24 agosto scorso.
Mercoledì 17 tappa molto insidiosa attraverso l’appennino tosco-emiliano e in ricordo di un’icona del ciclismo come Gino Bartali. La tappa muoverà da Firenze con il km 0 posto a Ponte a Ema, dove il grande campione è nato, proprio davanti al Museo a lui dedicato, per dirigersi a Bagno di Romagna.
IL RICORDO DEI GRANDI CAMPIONI – La Forlì – Reggio Emilia del giorno successivo evoca due ricordi, uno sportivo e l’altro storico. La città di partenza è quella che ha dato i natali a Ercole Baldini (vincitore del Giro 1958) mentre quella di arrivo ha visto nascere 220 anni fa – il 7 gennaio 1797 – la prima bandiera tricolore italiana.
Si riparte da Reggio Emilia per dirigersi in Piemonte con un arrivo e una partenza dedicate al Campionissimo, Fausto Coppi, vincitore cinque volte del Giro d’Italia. Il traguardo della 13^ tappa, infatti, è posto a Tortona dove Coppi morì il 2 gennaio 1960. L’indomani partenza da Castellania, città natale dell’Airone. Si potrebbe chiamarla tappa Coppi-Pantani, la 14^ da Castellania al Santuario di Oropa, nel ricordo di due Campioni che hanno scritto pagine indelebili della storia del ciclismo e del Giro e che sono accomunati anche da un tragico finale.
Si riprende con la 15^ tappa da Valdengo a Bergamo con un finale molto simile a quello del Lombardia 2016 (Miragolo San Salvatore, Selvino e strappo finale a Bergamo Alta) vinto da Esteban Chaves. Giorno di riposo nella Città dei Mille, nominata così dal Generale Giuseppe Garibaldi, visto l’alto numero di garibaldini provenienti da Bergamo. La città Orobica ha dato i natali a Felice Gimondi (vincitore di 3 Giri) e che con Eddy Merckx, a cavallo tra gli anni 60 e 70, diede vita a tante sfide al Giro d’Italia.
ULTIMA SETTIMANA – Comincia l’ultima settimana della Corsa Rosa. Mortirolo, Passo dello Stelvio dal versante classico (Cima Coppi del Giro 2017 con i suoi 2.758 metri) e Umbrail Pass (2.502 m) – versante svizzero dello Stelvio – prima della picchiata finale su Bormio sarà una frazione decisiva e antipasto di una finale di un Giro ad alta quota.
La Tirano – Canazei del 24 maggio sarà terreno fertile per fughe da lontano con Aprica, Tonale e Giovo prima del traguardo. Ecco il tappone Dolomitico da Moena ad Ortisei con 4 passi (Pordoi, Valparola, Gardena e Pinei) che delineerà meglio la classifica generale.
La San Candido – Piancavallo del 26 maggio proporrà il quarto arrivo in salita della corsa e prevede il Monte Croce Comelico e il Passo di Selva Chianzutan prima dell’arrivo in quota. La Pordenone – Altopiano di Asiago sarà una tappa nella prima parte pianeggiante ma con un finale tutto in salita. Il Monte Grappa (che verrà scalato dal versante nord dopo tantissimi anni) porterà all’arrivo di Asiago attraverso un versante inedito degli accessi all’Altopiano, cioè salendo dalla Valstagna.
La cronometro finale di 28 chilometri, con partenza dall’Autodromo Nazionale di Monza e arrivo posto davanti al Duomo di Milano, potrebbe rimescolare le carte ma certamente incoronerà il vincitore di questa storica edizione.
NUMERI E CURIOSITÀ:
– Per la terza volta nella sua storia il Giro prende il via dalla Sardegna (1991 e 2007 i precedenti).
– La Sicilia ha ospitato fino ad oggi 42 frazioni della Corsa Rosa. Il primo traguardo sull’Etna è datato 1967, esattamente 50 anni dal prossimo arrivo, con la vittoria di Bitossi.
– Anche il Blockhaus festeggerà il cinquantenario dalla sua apparizione, nella centesima edizione della corsa. La prima volta fu il 31 maggio 1967 con la vittoria di Eddy Merckx su Italo Zilioli.
– La prima cronometro individuale al Giro d’Italia fu la Bologna – Ferrara il 22 maggio 1933 vinta da Alfredo Binda. In totale si sono disputate finora 162 cronometro individuali. La più lunga è stata la Perugia – Terni del 1951 (81 km) vinta da Fausto Coppi.
– Il Giro non è mai partito o arrivato a Castellania, mentre Tortona fu sede dell’arrivo della Meda-Tortona 1989 (a 70 anni dalla nascita di Coppi), tappa vinta da Jesper Skibby.
– Tortona e Castellania sono i luoghi di nascita (Castellania) e morte (Tortona) di Fausto Coppi.
– Oropa accoglie per la sesta volta l’arrivo del Giro (1963, 1993, 1999, 2007 e 2014). Tutte le vittorie sono state di corridori italiani.
– Il primo arrivo a Bormio è da leggenda del ciclismo. È il 1953 e Koblet parte da Bolzano in Maglia Rosa. Il suo rivale Coppi lo attacca sullo Stelvio e conquista tappa, maglia e Giro d’Italia. Quella del prossimo anno sarà la settima volta che la Corsa Rosa pone il suo traguardo a Bormio.
– Due soli arrivi ad Ortisei che è famosa per la Pieve di Cadore – Ortisei del 1940, quando Bartali andò in fuga all’attacco del Falzarego, primo dei tre colli in programma con Pordoi e Sella. L’unico a stargli a ruota è un ventenne Fausto Coppi (Maglia Rosa), in crisi il giorno precedente sul Passo della Mauria. I due arrivano da soli, staccando Mollo di oltre due minuti: Coppi ipoteca il suo primo Giro. Il giorno successivo alla fine del Giro, il 10 giugno, l’Italia entra in guerra.
– Per la 9^ volta lo Stelvio sarà la Cima Coppi del Giro d’Italia.
– Il Giro è terminato in 75 occasioni a Milano.
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