Seduti al tavolo del tendone della prova internazionale di ciclocross a Faè di Oderzo. Al Trofeo del Ponte. E mai nome è più azzeccato oggi. Un ponte fra Treviso e Bergamo. Dopo la riunione della mattina, ci si siede a mangiare. Per la prima volta il ciclismo fa sistema. E sono proprio le due province, Treviso e Bergamo, quelle più ciclistiche d’Italia a trovare collaborazione e sinergia.
CRESCITA E CONFRONTO – A fare da gran cerimoniere il vice presidente nazionale della Fci, Michele Gamba, ovviamente bergamasco, ideatore dell’incontro Ivano Corbanese. Un bellissimo segnale di svolta, di crescita, di sistema appunto. “Stamattina ci siamo seduti attorno ad un tavolo – racconta Michele Gamba -, nella sede provinciale della Federciclismo di Treviso e abbiamo discusso delle tante problematiche del nostro amato sport. Siamo venuti in delegazione in terra trevigiana a studiare come gestiscono lo sport delle due ruote i migliori. da Treviso dobbiamo solo imparare. Noi dal canto nostro abbiamo portato le nostre esperienze, ottime anche quelle bergamasche”.
Quali le problematiche affrontate? “Tantissime – spiega Ivano Corbanese, candidato vice presidente alla Fci veneta e per molti mandati presidente provinciale di Treviso -. Si è discusso sul come entrare nelle scuole con il ciclismo per dare maggiore sviluppo allo sport delle due ruote. Abbiamo affrontato la problematica dei tesseramenti. In alcuni casi ci sono sistemi diversi sul tesseramento da provincia a provincia, quindi sarebbe meglio uniformare le procedure, poi i problemi legati all’organizzazione delle gare. Il settore giovanile, la multidisciplina, la pista, il fuoristrada. Insomma c’è tanto da lavorare”.
Soddisfazione per la buona riuscita dell’incontro anche da parte del neo eletto presidente provinciale Giorgio dal Bo. “E’ giusto che le due province più importanti d’Italia confrontino le proprie esperienze, e da una parte e dall’altra si prendano gli aspetti migliori. Si deve crescere, migliorare, non si può rimanere fermi al Coppi e Bartali. Il Veneto e la Lombardia devono lavorare insieme, non possono farsi guerre inutili tra poveri, ci perde solo il ciclismo”.
Stesso pensiero anche per Claudio Mologni, neo eletto presidente di Bergamo che ha portato con se parte del consiglio con Pierangelo Davini, dirigente e padre di un corridore juniores e Antonio Torri ottimo organizzatore sia della Tre Giorni Orobica che delle prove di campionato italiano su strada under23 ed elite sotto l’egida della Colpack, nel giugno scorso. Per contro, ad affrontare i problemi e a illustrare alcuni dettagli tecnici anche Ennio Benedet, della struttura tecnica nazionale, tra le persone più preparate ed esperte nel panorama ciclistico nazionale. Al tavolo anche Giorgio Furlan giovane direttore sportivo della Rinascita Ormelle e ora anche consigliere provinciale di Treviso nella squadra di Giorgio Dal Bo.
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GIRO DELLA SERENISSIMA – Tra i vari argomenti trattati anche il calo delle corse della categoria degli under23 ed elite soprattutto a Bergamo.Treviso si salva perché di corse per la categoria dei dilettanti ne ha ancora molte in calendario, dalle internazionali alle regionali. Bergamo ne ha soltanto due, la Pessano Roncola e una kermesse in notturna a Osio Sotto. Rischia di saltare la corsa di Comonte di Seriate ma Gamba non dispera di poterla salvare in extremis. Tra le varie proposte anche una corsa a tappe per dilettanti, quattro frazioni in tre giorni fra Bergamo e Treviso. Con tappa intermedia nel veronese. E con un nome interessante, Giro della Serenissima, per ricordare i fasti appunto della repubblica della Serenissima e ricordare che anche Bergamo fu dominio della repubblica veneziana.