La stagione 2016 ha avuto 6 momenti chiave che resteranno impressi nella nostra mente per molto tempo.
1. Nino Schurter strappa di mano lo scettro a Jaroslav Khulavy e dopo ben 8 anni fa sua la medaglia d’oro. Dopo aver chiuso terzo a Pechino nel 2008 e secondo quattro anni fa a Londra, ora ha chiuso un cerchio a dir poco eccezionale.
2. La Roc d’Azur. E’ una grande manifestazione francese di 5 giorni che ogni anno regala uno spettacolo indimenticabile con gare di ogni tipo, una fiera enorme, l’aria fresca di Ottobre e il mare azzurro della Costa Azzurra. Quasi 20.000 persone tra cui moltissimi Campioni di livello mondiale si riuniscono da tutto il mondo per assistere a quello che è probabilmente il più grande evento di mountainbike al mondo. Da provare almeno una volta nella vita.
3. Samuele Porro e Damiano Ferraro, in forze al Team Trek-Selle San Marco entrano nella storia vincendo la quarta tappa alla Cape Epic. Un giorno di gloria con un pizzico di follia che ha riportato in alto l’Italia delle Marathon.
4. Peter Sagan che si mette in gioco nella prova olimpica di Xc. La scelta del Campione del Mondo su strada ha fatto discutere molto ed è stata la sorpresa più bella per tutti gli appassionati. La sua presenza ha alzato di molto l’attenzione mediatica ed è stato impressionate come un singolo atleta sia riuscito a far parlare di questa disciplina per molti mesi nonostante si sia trattato di una gara lunga solo un’ora e mezza. Cosa avrebbe fatto se non avesse bucato? Sicuramente le due forature hanno mostrato dei limiti dal punto di vista tecnico, ma la voglia di mettersi in gioco (rinunciando tra l’altro alla prova su strada) ci ha fatto apprezzare ancora una volta questo grande Campione nato proprio sui single track.
5. Il Campionato del Mondo di Novo Mesto. La prova di Coppa del Mondo in questa località ha sempre regalato spettacolo ed era ormai nell’aria da qualche anno una candidatura per la prova iridata. Al di là dei protagonisti (come sempre all’altezza dell’evento e letteralmente impressionanti), è stata la cornice della gara a rendere quella giornata unica. Il calore del pubblico ceco e il percorso ormai rodato e preparato “a puntino” hanno dato vita ad uno dei mondiali più belli degli ultimi anni con la “solita” sfida Schurter-Absalon.
6. La grande crescita di Luca Braidot. Nel 2015 il dominatore italiano nell’Xc è stato Andrea Tiberi, che purtroppo nell’ultimo anno si è un po’ perso a causa di problemi di salute che lo hanno portato a combattere come un vero leone per tornare sui suoi migliori livelli, cosa che ha saputo fare da vero Campione. Il 2016 è stato invece l’anno di Luca Braidot, classe ’91, capace di crescere esponenzialmente e di confermarsi nella top 10 mondiale durante tutti i mesi di corsa. Ha gli occhi della tigre e l’Italia punta forte su di lui in vista di Tokyo 2020.
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