Conciliare studio e attività agonistica, la vita da studente e quella di atleta, un obiettivo diventato realtà grazie al progetto sperimentale previsto dalla legge della Buona Scuola che ha preso avvio in quest’anno scolastico ed è già una realtà per 415 studenti degli istituti secondari di II grado.
AVVIO UFFICIALE – A illustrare i dati dell’iniziativa “Studenti e atleti? Ora si può” il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, il sottosegretario, Gabriele Toccafondi, Marco Brunelli, direttore generale della Lega di Serie A, Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni, Luca Pancalli, presidente Cip, e Roberto Murgia, amministratore delegato di Alfabook-Olivetti.
“Abbiamo fatto una scelta di qualità dello studio e del sostegno alla passione sportiva. Questa sperimentazione è particolarmente importante – ha sottolineato il ministro Fedeli presentando il progetto al Miur -. Questa possibilità che dà la scuola è un bene straordinario, i ragazzi si impegnano a seguire una passione che è anche fatica. A questi ragazzi e ragazze va fatto un applauso perché stanno facendo una cosa vincente con impegno e disciplina, questi numeri dicono che abbiamo fatto una scelta importante”.
Ogni studente e studentessa sarà seguito da un Tutor scolastico, sono 209 quelli disponibili, e da un Tutor sportivo, 315 in totale, 45 sono le discipline sportive rappresentate suddivise in 37 federazioni. Sono 182 le scuole coinvolte in 17 regioni. Gli istituti avranno a disposizione un programma che prevede due modalità di studio: quella base e quella avanzata che, oltre al Programma formativo personalizzato, prevede anche l’utilizzo di una piattaforma digitale come strumento integrativo della didattica in caso di assenze prolungate.
“Il tutto è nato due anni fa visitando delle realtà scolastiche legate a società di calcio. Dopo un anno di sperimentazione presentiamo i primi numeri reali -ha spiegato il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi-. Finora i ragazzi che facevano attività sportiva erano messi a un bivio, noi ci siamo mossi per permettergli di seguire la scuola e la propria dote sportiva. C’era il problema di un altissimo abbandono scolastico tra i ragazzi che facevano attività sportiva a livello agonistico. Il ragazzo fa scuola a tutti gli effetti ma se ha una attività sportiva può dedicare alla scuola altro tempo. Si fa scuola ma con modalità
differenti”.
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LA SPERIMENTAZIONE NEI NUMERI – Il 73% atleti-studenti vengono dai licei, il 20% dai tecnici e il 7% dagli sperimentali. Le richieste sono arrivate da tutte le regioni con punte in Lombardia, 23%, e Lazio, 18%. In supporto degli studenti una piattaforma che sarà utilizzata su Scuolabook Network, erogata da Alfabook, società Olivetti del gruppo Tim messa a disposizione dalla Lega A gratuitamente nell’ambito del progetto Websport 3.60. La piattaforma conterrà integrazioni ai libri di testo consentendo la creazione e la condivisione di materiali, corsi e prove oltre all’assegnazione dei compiti, nonché la creazione di gruppi di lavoro.
Alla presentazione dei numeri del progetto ha preso parte anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito. “I ragazzi che fanno sport devono continuare a studiare perché non tutti riescono a raggiungere i massimi livelli dovendo poi trovarsi una occupazione normale. Negli Stati Uniti certe iniziative si pagano mentre il ministero le ha portate in modo gratuito. Lo studio deve essere una opportunità per tutti quanti”.
“37 federazioni coinvolte significa che tutto il tessuto dello sport italiano è parte attiva del progetto” aggiunge Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni, mentre il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli conclude: “Fa piacere vedere come ogni tanto in Italia dei semi piantati diventino piante. Ho un figlio che fa sport e vedo bene le difficoltà che si incontrano. E’ importante far comprendere sempre di più nel mondo della scuola che quello che si fa nei percorsi sportivi rappresenta esattamente quello che si fa con le altre materie”.
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