I raggi del sole si riflettono sulle acque calme del Lago Maggiore, al pari della Rocca di Angera, in una tarda mattinata dal sentore primaverile. Anche nel 2017 è la splendida cittadina novarese di Arona ad ospitare la presentazione ufficiale della Androni-Sidermec. Una squadra rinnovata, giovane, determinata che, ancora una volta, ha scelto l’Hotel Concorde per alzare ufficialmente il sipario sulla nuova annata agonistica.
IL TEAM – I colori sono quelli tradizionali declinati, però, in un look innovativo e ancora più “graffiante”. Come innovativo è il roster della squadra diretta dal Team Manager Gianni Savio, dove il più esperto è Francesco Gavazzi, classe 1984, e il più “piccino” il costaricense nato nel 1998 Kevin Rivera. Le divise rosso-bianche nella nuova annata ciclistica si poseranno su spalle già abituate al professionismo, ma ammanteranno altresì tante new-entries: un plotoncino forte di ex dilettanti e under23 di assoluto valore e comprensivo degli Azzurri Davide Ballerini (ex Hopplà Petroli Firenze, vincitore nel 2016 della Firenze-Empoli e del Piccolo Giro dell’Emilia), Andrea Vendrame (ex Zalf Euromobil Désirée Fior, terzo al Campionato Europeo Under23 e quarto a Peccioli) e Fausto Masnada (ex Colpack, ipotecatore di Giro del Medio Brenta, Firenze Mare, Giro Nazionale del Valdarno, Coppa Città di San Daniele) e di Raffaello Bonusi (ex General Store bottoli Zardini) già a segno a gennaio nella prima frazione della Vuelta al Tachira in Venezuela. Completano la rosa Marco Benfatto, Marco Frapporti, Mattia Cattaneo, Marco D’Urbano, Mattia Frapporti, Matteo Malucelli, Matteo Spreafico, Luca Pacioni, Alessio Taliani, Andrea Palini e i talenti colombiani Egan Bernal, Rodolfo Torres e Ivan Sosa.
AFFAIRE GIRO, SAVIO: “NON CI ARRENDIAMO!” – Arona e il suo fascino senza età tengono a battesimo il “debutto in società” degli atleti, ma il vernissage si presenta allo stesso tempo come l’occasione per porre a buon diritto l’accento sull’affaire Giro. La questione è di attualità. Ed è una questione che non solo vede coinvolti due teams italiani, ma l’intero movimento ciclistico Tricolore. Il mancato invito per Androni e Nippo al prossimo Giro d’Italia – edizione numero 100 – ha suscitato dibattiti, polemiche, sollevazioni popolari.
“Abbiamo esplorato altre soluzioni. Respinte in quanto contrarie al regolamento world tour”. Le posizioni informali riportate nel corso della conferenza stampa sembrano chiudere la porta alla speranza, ma Gianni Savio è un leone abituato a lottare.
Quando ci fu il famoso voltafaccia del Venezuela, nel 2014, il Team Manager torinese realizzò un vero e proprio miracolo. Ora, ad arrendersi senza combattere non ci pensa neppure. “Tengo a preecisare che ho sempre contestato questo regolamento delle quattro wild cards. Sono anni che si parla della riforma del ciclismo, ma non se ne è ancora fatto nulla. Auspico una riforma, ma in termini sportivi. Il criterio dovrebbe essere sportivo, non economico. Ero in Venezuela, dove avevamo appena vinto con Bonusi, quando siamo venuti a conoscenza del mancato invito al Giro. Non sono andato in Argentina per vedere se era ancora possibile cambiare qualcosa. Ritengo che in un momento – che dire di difficoltà è un eufemismo – del ciclismo italiano lasciare fuori due squadre italiane sia deleterio. Sono state prospettate delle soluzioni. In via informale RCS ha detto ‘non fattibile’. Ma, attenzione: in via informale.”
SELEZIONE NAZIONALE? – Un proverbio buddista recita: “Se credi in qualcosa, l’hai già realizzato”. Savio nella possibilità dell’Androni Sidermec alla Corsa Rosa ci crede. E non molla. “Noi domani faremo una richiesta a RCS Sport per una selezione Nazionale. Io avevo prospettato una squadra mista Androni-Nippo, ma non è ammessa dal regolamento. Le selezioni Nazionali, invece, sono previste dal regolamento. Al Down Under, gara World Tour, c’era la Nazionale australiana. Ma una deroga non sarebbe un primo caso. Nel 2011 Zomegnan chiese e ottenne cinque wild card, perchè era il Giro dei 150 anni dell’Unità di Italia. In Venzuela dissi che l’esclusione era una grande ingiustizia. Abbiamo seguito le indicazioni, abbiamo un progetto giovane. Noi lotteremo. Il prossimo anno continueremo. Spero di recuperare la Androni Giocattoli, nonostante le dichiarazioni di Mario Androni per la grande ingiustizia. Ma prima di pensare al futuro pensiamo al presente.” E, il presente, è fatto dei sorrisi di un gruppo di ragazzi che hanno fatto del pedalare un lavoro, ma anche la realizzazione di un sogno.
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