Parte domani la Cape Epic 2017, la corsa a tappe di mtb più dura del mondo. Negli ultimi anni questa gara ci ha regalato grandi emozioni, paesaggi mozzafiato, colpi di scena (e di “genio” nel riparare le bici) di ogni tipo, e siamo pronti a viverne altrettanti a partire da questa domenica. Si tratta di una corsa logorante, se si pensa che la stragrande maggioranza dei km in programma sono percorsi su sterrati sconnessi, salite impegnative (anche con lunghi tratti a piedi), discese tecniche piene di insidie e lunghi tratti in terra rossa che saranno percorsi sotto un sole bollente.
I riders che partecipano sono divisi a coppie, che devono sempre arrivare all’arrivo insieme, con lo stesso tempo. Proprio come al Tour de France, ad ogni tappa viene preso il tempo e si stila una classifica generale che premierà dopo 8 giorni i vincitori della Cape Epic 2017.
In corsa i corridori sono del tutto indipendenti, devono provvedere da soli all’alimentazione e agli eventuali guasti tecnici (forature, rotture di pezzi meccanici, cadute). Fondamentale quindi, per i team che puntano alla vittoria o ad un buon piazzamento in classifica finale, è avere un team “B” che riesca a viaggiare non troppo lontano dalla squadra A, così da intervenire in supporto della prima squadra magari sostituendo una ruota o altre parti danneggiate.
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Ecco nel dettaglio gli 8 giorni di gara che affronteranno i bikers.
Prologo – Meerendal – Meerendal (26 km)
Si inizia con un prologo di 26 km con 750 metri di dislivello positivo, che come ogni anno sarà affrontato “a tutta” dalle varie coppie e che può favorire sicuramente le coppie più potenti, magari formate da atleti specialisti del Cross Country.
1^ Tappa – Hermanus – Hermanus (101 km)
La prima tappa, il giorno successivo al prologo, presenta già delle difficoltà notevoli sia in termini di distanza che di ascesa, con ben 101 km e 2300 metri di dislivello, quasi tutti nella prima metà del percorso. Già qui si avrà un’idea di quali saranno le coppie “in gara” e quali quelle che dovranno abbandonare fin da subito ogni ambizione di classifica.
2^ Tappa – Hermanus – Greyton (102 km)
Martedì 21 Marzo ci sarà una giornata molto simile alla precedente con 102 km e 2350 metri di ascesa, questa volta meglio distribuiti lungo l’intero percorso.
3^ Tappa – Greyton – Greyton (78 km)
Anche in una corsa dura come questa, c’è sempre una giornata di “recupero”, che può forse essere indicata nella terza tappa che ha in programma “solo” 78 km e 1650 metri di dislivello, insomma una giornata, sulla carta, per recuperare le forze. Ma alla Cape Epic tutto è imprevedibile e anche una frazione come questa può trasformarsi in un’occasione per provare a vincere la tappa magari partendo forte fin da subito.
4^ Tappa – Greyton – Elgin (112 km)
E’ la seconda giornata più lunga, ma la prima in termini di km, quella che farà sicuramente male con i suoi 112 km di su e giù per l’arido terreno sud africano. 2150 metri di dislivello che resteranno nelle gambe e che saranno capaci di dirci davvero chi si giocherà il podio finale nelle ultime tre tappe.
5^ Tappa – Elgin – Elgin (84 km)
84 km e un dislivello di 2100 metri, il che significa che sarà una tappa molto intensa, senza tregua e relativamente corta. Le forze saranno davvero ridotte all’osso e ogni errore potrebbe ora costare caro in termini di classifica.
6^ Tappa – Elgin – Elgin (103 km)
Prima del gran finale di domenica 26 Marzo, troviamo la tappa con il dislivello maggiore (2750 metri), considerata la più impegnativa anche a causa della prima ascesa che i corridori troveranno poco dopo lo start, seguita poi da un lungo tratto tecnico in salita. Con le energie ormai residue sarà interessante vedere quali saranno le coppie capaci di gestirsi al meglio i 103 km di questa frazione e magari tentare un contropiede per recuperare terreno proprio con un attacco da lontano.
VII TAPPA
Il gran finale è servito domenica 26 Marzo, con 85 km piuttosto semplici spezzati da un solo lungo passo da affrontare a metà percorso. 1350 metri di dislivello che separano i corridori dalla gloria, dall’essere dei semplici bikers a degli “eroi” capaci di affrontare una gara logorante, che ti mette alla prova e ti spreme fino in fondo tirando fuori ogni qualità.
Dopo un’edizione 2016 che ha regalato forti emozioni ai tifosi italiani, con la vittoria di tappa e il terzo posto in generale di Samuele Porro e Damiano Ferraro (Trek-Selle San Marco), ci aspettiamo una delle edizioni più belle degli ultimi anni per vari motivi: un parterre davvero stellare, con nomi blasonati del mondo della strada (la coppia Hermida-Rodriguez su tutti, ma anche Cadel Evans e George Hincapie); il ritorno di Christoph Sauser in coppia con Jaroslav Kulhavy, entrambi già vincitori di diverse tappe e della stessa Cape Epic (Sauser ne ha concluse ben 11 con numeri da urlo, vincendo negli anni 33 tappe), ma anche Nino Schurter, Manuel Fumic e altri big del Cross Country; un movimento italiano che può davvero dare grosse soddisfazioni anche quest’anno, principalmente grazie alla Trek-Selle San Marco che ha gli atleti e i mezzi per puntare in alto.
Ecco le coppie favorite alla vittoria finale e ad eventuali successi di tappa:
1. Karl Platt e Urs Huber (Bulls) (Vincitori nel 2016)
2. Samuele Porro e Alexey Medvedev (Trek-Selle San Marco)
3. Christoph Sauser e Jaroslav Kulhavy (Investec-Songo-Specialized)
4. Alban Lakata e Kristian Hynek (Topeak Ergon Racing)
5. Nino Schurter e Matthias Stirnemann
6. Leonardo Paez e Max Knox (Kansai Plascon)
7. Manuel Fumic e Henrique Avancini (Cannondale Factory Racing Xc)
8. Damiano Ferraro e Fabian Rabensteiner (Trek-Selle San Marco 2)
Una preparazione logorante e mirata è stata affrontata da tutti i partecipanti. 691 km e 15.400 metri di dislivello per cercare la gloria. Lo spettacolo della Cape Epic è servito. Buon appetito.
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