Ordine d’arrivo:
1° Nino Schurter-Matthias Stirnemann (SCOTT-SRAM MTB Racing) 4h26’38”
2° Leonardo Paez-Max Knox (Kansai-Placson) a 16”
3° Nicola Rohrbach-Daniel Geismayr (Canturion Vaude 2) a 1’13”
4° Christoph Sauser-Jaroslav Kulhavy (Investec-Songo-Secialized) a 5’58”
5° Damiano Ferraro-Fabian Rabensteiner a 10’ 35”
Classifica gnerale:
1° Nino Schurter-Matthias Stirnemann (SCOTT-SRAM MTB Racing) 23h37’13”
2° Christoph Sauser-Jaroslav Kulhavy (Investec-Songo-Secialized) a 6’49”
3° Leonardo Paez-Max Knox (Kansai-Placson) a 14’46”
4° Nicola Rohrbach-Daniel Geismayr (Canturion Vaude 2) a 19’21”
5° Manuel Fumic-Henrique Avancini (Cannondale Factory Racing Xc) a 25’06”
La frazione forse decisiva, sicuramente la più dura e la più lunga in termini di ore passate in sella, ha emesso il suo verdetto: Nino Schurter e Matthias Stirnemann (Scott-Sram) ribaltano il pronostico e sono sempre più vicini alla conquista della Cape Epic.
Quella di oggi era la tappa regina, con i suoi 103 km e 2750 metri di dislivello, che dopo ben 6 giorni di gare nelle gambe si sono fatti sentire con gli interessi. A pagare sempre di più un conto salato (forse dovuto alle tante energie spese nelle prime 3 giornate) sono i Cannondale (Fumic e Avancini) che dopo la disfatta di ieri, anche oggi sono stati costretti a perdere molto terreno e infine a cedere il terzo posto in classifica generale a favore di Paez e Knox (Kansai Plascon).
Dopo pochissimi km la situazione si fa seria e i corridori devono affrontare la salita più lunga di questa edizione, quella di Groenlandberg. L’attacco decisivo è stato sferrato dalla coppia Centurion Vaude 2 formata da Nicola Rohrbach e Daniel Geismayer, che nelle tappe precedenti hanno sempre corso in modo intelligente senza mai esporsi troppo, mentre oggi (giustamente) hanno provato il tutto per tutto per portare a casa un grande risultato.
Dietro di loro inizia l’inseguimento messo in atto da Scott e Kansai Plascon, con Paez che fa un grande lavoro insieme a Nino Schurter. Proprio in questo momento avviene il colpo di scena: la coppia Sauser-Kulhavy (favoriti di giornata) buca una ruota e aspetta di Grotts (del team B) che gli passa una ruota e gli consente così di iniziare la rimonta, dopo aver perso più di 2 minuti.
Il ritmo degli Scott-Sram e dei Kansai Plascon è forsennato e questo consente alle due coppie di raggiungere, dopo 3 ore di gara, i fuggitivi di giornata della Centurion Vaude 2. A questo punto, proprio mentre gli uomini Scott alzano il ritmo e prendono qualche metro di vantaggio su Paez e Knox, avviene la seconda foratura degli Specialized che scaccia definitivamente ogni speranza di rimonta per Sauser e Kulhavy.
Vincono quindi per la seconda volta Schurter e Stirnemann davanti (per pochi secondi) ai Kansa Plascon che centrano un podio ricercato da giorni, e sfiorano così il successo. Questo gli consente di salire al terzo posto della generale scalzando i Cannondale, che dopo un’altra giornata difficile si ritrovano in quinta posizione nella generale avendo perso oggi ben 15 minuti. Ma Fumic e Avancini hanno dato l’impressione di essersi gestiti, magari puntando alla tappa di domani, sulla carta più adatta alle loro caratteristiche.
La coppia Trek-Selle San Marco che ieri ha dato segnali di ripresa, oggi dopo una partenza incoraggiante ha concluso la tappa in rimonta portando a casa un quinto posto davvero importante. Un finale in crescita quindi per Ferraro e Rabensteiner che stanno dimostrando di avere le gambe per competere a questi livelli, riscattando la tanta sfortuna che ha colpito i due team nelle prime tappe.
Sembra ormai fatta per la coppia Schurter-Stirnemann, e domani ci sarà il “Grand Finale” con arrivo a Val de Vie dopo 85 km e 1350 metri di dislivello. Una tappa che sembra relativamente facile, ma siamo alla Cape Epic e dopo ben 7 giorni di gare tutto può succedere.
Le dichiarazioni dei protagonisti – Knox: “La tappa è stata davvero dura. Devo ammettere che il mio compagno, Paez, è davvero fortissimo. Sono stato tutta la tappa al gancio, spingendomi oltre i miei limiti, ma Hector è stato grande e bravo a incoraggiarmi e a farmi tenere duro. Abbiamo avuto buone gambe ma anche tanta fortuna, ed è bellissimo salire sul podio in una corsa così dura con così tanti campioni olimpici”.
Schurter: “Il nostro piano era semplicemente quello di stare con gli Specialized e di non farceli scappare. Quando Sauser ha forato abbiamo attaccato e abbiamo corso come se fosse una gara di Xco, per noi questi sono stati 8 giorni di cross country. Oggi mi sono sentito ancor meglio di ieri ed è bellissimo concludere la tappa senza nessun problema meccanico”.
Sauser: “Ho già vissuto situazioni simili prima, ma sono davvero amareggiato per come è andata oggi. Siamo partiti per ribaltare la situazione ma ora so che le possibilità sono finite, Nino e Matthias sono troppo forti e non penso che riusciremo a recuperare il tempo perso”.
Servizio a cura di Jacopo Billi