Ordine d’arrivo Elitè:
1° Nino Schurter (Svizzera)
2° David Valero Serrano (Spagna)
3° Julien Absalon (Francia)
4° Maxime Marotte (Francia)
5° Jordan Sarrou (Francia)
6° Stephane Tempier (Francia)
7° Titouan Carod (Francia)
8° Mathieu Van Der Poel (Olanda)
9° Anton Cooper (Nuova Zelanda)
10° Marco Aurelio Fontana (Italia)
Donne Under 23:
1^ Kate Courtney (Usa)
2^ Evie Richards (Gran Bretagna)
3^ Sina Frei (Svizzera)
4^ Annemarie Worst (Olanda)
5^ Lena Gerault (Francia)
6^ Martina Berta (Italia)
7^ Malene Degn (Danimarca)
8^ Haley Batten (Usa)
9^ Nicole Koller (Svizzera)
10^ Marlena Drozdziok (Polonia)
Vincere è sempre difficile. Vincere una Coppa del Mondo poi, a Nove Mesto (Repubblica Ceca), lo è ancora di più. Ma vincere da favorito numero 1, con la maglia iridata addosso, sul percorso più selettivo, con il parterre più agguerrito di tutta la stagione, è cosa per soli fenomeni.
Nino Schurter l’ha fatto. Non si ferma mai, non gli piace farlo. Arrivava da un 2016 semplicemente “spaziale”: Coppa del Mondo, Campionato Mondiale e Oro Olimpico a Rio.
La maglia di Campione del Mondo che indossava domenica se l’è presa lo scorso anno proprio su questo percorso, con una gara da mostro sacro molto simile a quella messa in atto lo scorso weekend.
Il percorso è un misto di radici, sassi, terra e polvere che unita alla quantità incredibile di spettatori (ogni anno Nove Mesto batte record su record), e questo rende la gara unica.
Ore 14:00, parte la gara. Dopo pochissimi metri c’è un contatto e Daniel McConnell finisce per terra (contemporaneamente succede lo stesso a Stirnemann) causando una grossa caduta che coinvolge quasi tutto il gruppo, facendo perdere tempo prezioso anche ad Andrea Tiberi (che partiva con un numero piuttosto alto e quindi non proprio nelle primissime file).
Ma proprio nel giro di lancio Schurter mette in atto un capolavoro volando sui pezzi più tecnici e prendendo già un buon margine su tutti i più diretti avversari, escluso David Valero (la sorpresa spagnola che poi chiuderà 2°). Proprio lo spagnolo è riuscito a resistere allo strapotere di Nino, mentre dietro abbiamo assistito ad una bagarre incredibile per le posizioni della top 10, nella quale c’era anche Marco Aurelio Fontana (Bianchi Countervail).
Come sempre negli ultimi anni, ci sono stati tantissimi francesi e svizzeri capaci di monopolizzare le posizioni di testa (Absalon, Marotte, Sarrou, Fluckiger, Tempier).
Possiamo quindi dire che la prestazione del campione del mondo è stata in linea con le aspettative, mentre la vera sorpresa di giornata è stato Valero (2°) che ha saputo ben gestire il finale controllando il rientro di Julien Absalon (3° all’arrivo con un distacco di 1’ 45”). Alle sue spalle sono arrivati Marotte, Sarrou e Tempier (tutti e tre francesi).
Marco Aurelio Fontana conclude la gara al 10° posto perdendo la volata contro Anton Cooper (il neozelandese classe ’94 sembra tornato sui suoi livelli migliori) e Mathieu Van der Poel, altra sorpresa di giornata per vari motivi: è giovanissimo (1996), era alla prima esperienza in una prova di Coppa del Mondo Xco (lui che invece è un Campione del ciclocross) e più che tutto è partito con il numero 90, girando con tempi da top 5 (nonostante l’intoppo subito dopo la partenza). Davvero impressionante.
Il secondo italiano è stato Gerhard Kerschbaumer, 16°, seguito da Andre Tiberi (19°), autore di una gara superba e tutta in rimonta dopo l’iniziale caduta (partiva con il numero 46). Daniele Braidot chiude 33° mentre il fratello Luca è stato messo fuori gioco da 2 forature quando viaggiava nelle prime 15 posizioni.
Non servirà aspettare molto per vivere il secondo round della Coppa del Mondo, infatti questa domenica i “big” della Mtb si daranno nuovamente battaglia ad Albstadt (Germania).
Servizio di Jacopo Billi
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