Anche la Vuelta 2017 se ne è andata in archivio con il successo di Chris Froome e, in attesa di conoscere la composizione delle varie nazionali, il ciclismo mondiale è pronto per concentrarsi sulla settimana iridata che andrà in scena a Bergen (Norvegia) dal 17 al 24 settembre. Una settimana decisiva sulla strada quanto nelle stanze dei bottoni dove si riuniranno i 45 delegati provenienti da tutte le parti del mondo per eleggere, all’interno del Congresso UCI, la riconferma del presidente britannico Brian Cookson o l’avvio dell’era del francese David Lappartient. Ma andiamo con ordine.
MONDIALI, LE CORSE – Innanzitutto dove si correrà? Si correrà a Bergen, nella contea di Hordaland, nella regione di Vestlandet, in Norvegia. Una cittadina immersa tra i fiordi, di circa 270.000 abitanti, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1979.
Le prove iridate si disputeranno tutte nei pressi di Bergen. A fare da eccezione sarà la cronosquadre d’apertura che scatterà da Ravnanger e si chiuderà sul circuito iridato di Bergen. Le prove individuali contro il tempo, poi, si disputeranno tutte sull’anello su cui si correranno anche le prove in linea ad esclusione della cronometro riservata alle donne juniores, che percorrerà un giro “più corto” e quella riservata ai professionisti che si concluderà dopo 31 km, in salita sul Mount Floyen (592 metri).
Veniamo quindi alle prove in linea: circuito di 19,1 km, caratterizzato dalla salita di Salmon Hill, un chilometro e mezzo con pendenza media del 6,4%, piazzato a poco più di 10 chilometri dal traguardo. Ma a rendere la prova più selettiva di quanto prevedibile sulla carta, potrebbero essere, oltre alle bizze meteorologiche di un tempo spesso piovoso in queste zone, le tante curve presenti e i continui saliscendi disseminati lungo tutto il circuito anche se gli ultimi tre chilometri saranno completamente pianeggianti.
Dunque un tracciato ondulato ed imprevedibile, sul quale certamente non mancherà lo spettacolo, che potrebbe offrire il giusto assist a Peter Sagan per firmare lo storico tris ma anche ai suoi avversari per tentare di interrompere il predominio dello slovacco.
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MONDIALI, LA POLITICA – Ogni quattro anni e più precisamente nell’anno post-olimpico, il ciclismo mondiale si ritrova all’interno del Congresso UCI per scegliere l’indirizzo da seguire per il futuro. Se in passato questa operazione, a causa dei monopoli dei Hein Verbruggen e Pat McQuaid di turno poteva essere una semplice formalità, dopo Firenze 2013 le cose sono sensibilmente cambiate. L’improvviso e, per certi versi, inaspettato cambio di rotta decretato proprio all’interno del Salone dei 500, dal “tradimento” dei delegati africani nei confronti del presidente uscente ha creato una situazione di forte rottura con il passato.
Dopo quattro anni di “reggenza” Cookson, infatti, alla vigilia del voto tutto appare molto incerto: il britannico aveva promesso una ampia riforma del ciclismo mondiale ma, dopo il rinvio delle modifiche ai regolamenti al 2019, nulla di tutto questo è stato attuato. In verità non c’era molto altro da attendersi dall’UCI che ha gestito con fasi alterne (e non senza qualche scivolone) le vicende del World Tour, l’antidoping e la crescita delle discipline diverse dalla strada. Quello che ci si attendeva, forse, era una spinta maggiormente “imprenditoriale” che, invece, non è mai arrivata: oggi, a livello globale, il ciclismo si ritrova molto simile a quello di quattro anni fa, più povero e con gli stessi problemi legati ad un calendario troppo fitto, alla predominanza dei grandi organizzatori e alla scarsa considerazione nei confronti dei corridori.
Per questo, aldilà dei giochi politici già in atto per accapparrarsi uno per uno i 45 delegati che andranno al voto giovedì 21 settembre, nell’unica giornata priva di gare della settimana iridata, la partita tra il presidente uscente Brian Cookson e lo sfidante, presidente UEC in carica, David Lappartient, si annuncia apertissima ed incerta fino all’ultimo. Da parte sua Cookson avrà la possibilità di chiedere la fiducia del Congresso per un altro mandato per realizzare le riforme tanto promesse e, per farlo, potrà contare sui delegati del “nuovo mondo” (9 delegati per l’America e 3 per l’Oceania) da sempre legati al modello britannico mentre dall’altra parte David Lappartient cercherà di far pesare il ruolo centrale dell’Europa (15 delegati) nella storia ma anche nello sviluppo e nella crescita del ciclismo.
Lo sfidante francese potrà contare sulla crescita esponenziale avuta dall’UEC sotto la sua guida, anche se questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio: sono tante, infatti, le nazioni extra-comunitarie che temono un “forte” ritorno centralista dell’Europa alla guida del ciclismo mondiale che potrebbe mettere la parola fine al grande spazio ottenuto nell’ultimo ventennio da nazioni prive di una vera e propria tradizione ciclistica. Dunque, ancora una volta, ad essere decisive potrebbero essere Asia (9 delegati) e Africa (9 delegati): lo si era già capito da tempo e, non a caso, Lappartient negli ultimi mesi ha spinto molto sul ruolo e l’importanza della Federazione Francofona del ciclismo che ricomprende diversi Paesi africani e asiatici.
Una volta eletto il nuovo presidente ci saranno da scegliere i componenti del Comitato dirigenziale dell’UCI suddivisi per continenti: tra i candidati figurano qui diversi presidenti delle federazioni nazionali come Mohammed Belmahi (presidente della federazione marocchina), Jorge Ovidio Gonzalez (presidente della federazione colombiana) e Renato Di Rocco (presidente della federazione ciclistica italiana).
Bergen, dunque, si annuncia terra di sfide e di possibili sorprese ma anche di clamorose riconferme: sui pedali e anche nelle urne. Ecco perchè ciclismoweb.net, come consuetudine, manterrà i fari puntati sulla settimana iridata per raccontarvi in tempo reale quanto accadrà in terra norvegese.
Candidati alla presidenza:
Brian COOKSON (GBR)
David LAPPARTIENT (FRA)
Candidati all’UCI Management Committee
AFRICA (1 membro), candidati:
Mohammed BELMAHI (MAR)
Lucas GEORGES (SEY)
AMERICA (1 membro), candidati:
Trevor BAILEY (VIN)
Jorge Ovidio GONZALEZ (COL)
Artemio LEONETT (VEN)
Bob STAPLETON (USA)
ASIA (1 membro), candidati:
Sh. Khaled Hamad AL KHALIFA (BRN)
Amarjit Singh Gill DARSHAN SINGH (MAS)
Raja Sapta OKTOHARI (INA)
EUROPA (7 membri), candidati:
Harald Tiedemann HANSEN (NOR)
Renato DI ROCCO (ITA)
Toni KIRSCH (GER)
Erol KUCUKBAKIRCI (TUR)
Madis LEPAJOE (EST)
José Luis LOPEZ CERRON (ESP)
Igor MAKAROV (RUS)
Artur Manuel MOREIRA LOPES (POR)
Marian STETINA (CZE)
Tom VAN DAMME (BEL)
OCEANIA (1 membro), candidati:
Leeanne GRANTHAM (AUS)
Tony MITCHELL (NZL)
IL PROGRAMMA COMPLETO DEI CAMPIONATI DEL MONDO DI BERGEN
SABATO 16 SETTEMBRE:
17.00 – Cerimonia d’apertura
DOMENICA 17 SETTEMBRE:
12.05 – Cronometro a squadre (femminile) – 42,5 km
15.35 – Cronometro a squadre (maschile) – 42,5 km
LUNEDI’ 18 SETTEMBRE:
10.35 – Cronometro individuale juniores (femminile) – 16,1 km
13.05 – Cronometro individuale U23 (maschile) – 37,2 km
MARTEDI’ 19 SETTEMBRE:
11.35 – Cronometro individuale juniores (maschile) – 21,1 km
15.35 – Cronometro individuale elite (femminile) – 21,1 km
MERCOLEDI’ 20 SETTEMBRE:
13.05 – Cronometro individuale elite (maschile) – 31 km
GIOVEDI’ 21 SETTEMBRE:
10.00 – Congresso Elettivo UCI
VENERDI’ 22 SETTEMBRE:
10.05 – Corsa in linea juniores (femminile) – 4 giri (76,4 km)
13.15 – Corsa in linea U23 (maschile) – 10 giri (191 km)
SABATO 23 SETTEMBRE:
09.30 – Corsa in linea juniores (maschile) – 57 km + 4 giri (133,8 km)
13.30 – Corsa in linea elite (femminile) – 8 giri (152,8 km)
DOMENICA 24 SETTEMBRE:
10.00 – Corsa in linea elite (maschile) – 57 km + 11 giri (267,5 km)
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