L’ultima grande classica della stagione ha reso omaggio ad uno dei protagonisti del 2017 del ciclismo italiano. La vittoria di Matteo Fabbro a San Daniele del Friuli è molto più di un semplice risultato. Si tratta di una vera e propria cartina tornasole rispetto alla classe del ragazzo udinese in forza al Cycling Team Friuli che è riuscito nella conquista di una vera e propria perla inseguita per alcuni anni.
Quelle strade “di casa” che sembravano non poter sorridere a Matteo Fabbro, lo hanno fatto proprio al termine della stagione più travagliata: un 2017 caratterizzato dalla firma con il Team Katusha ma anche e soprattutto dalla triplice frattura alla clavicola. Incidenti che da soli sarebbero bastati ad abbattere la forza di volontà anche del più tenace degli atleti ma che non hanno scalfito il giovane esponente della ormai proverbiale “razza Piave”.
Friulano nell’anima, Matteo Fabbro ha saputo fare la differenza in salita staccando tutti i più forti del panorama nazionale: Nicola Conci, Andrea Toniatti e Alexandr Riabushenko sono stati solo gli ultimi ad arrendersi al forcing del biondo scalatore in maglia bianco-nera che ha completato il capolavoro con una discesa perfetta.
Sul traguardo, ad attenderlo, oltre ad un pubblico “partigiano” anche personaggi che insieme rappresentano il passato, il presente ed il futuro di Matteo Fabbro.
Da una parte Rino De Candido, ct azzurro degli juniores, che per primo offrì a Fabbro la possibilità di mettersi in mostra in una vetrina prestigiosa ed internazionale come il Giro della Basilicata, dall’altra Alessandro De Marchi, altro friulano doc, che con il suo esempio ha saputo essere punto di riferimento per tanti giovani e per Fabbro in particolare.
E poi Renzo Boscolo, persona schiva che non ha mai bisogno di alzare la voce, tanto è sicuro che le proprie idee possano essere vincenti.
Lui, con tutto lo staff di direttori sportivi del Cycling Team Friuli, ha saputo tenersi stretto, in una “piccola” squadra dalla vocazione internazionale, il proprio gioiellino valorizzandolo e trasmettendogli insegnamenti preziosi sino a spalancargli le porte del World Tour.
Infine Enzo Cainero, uomo in grado di scrutare con sapienza e lungimiranza il futuro, che già sogna l’arrivo in Friuli Venezia Giulia di un Giro d’Italia con Matteo Fabbro in gruppo e, perché no, addirittura in rosa.
Le telecamere e i microfoni di ciclismoweb.net hanno raccolto tutto questo lungo sulle strade di San Daniele condensandolo in pochi minuti: il rettilineo d’arrivo dell’ultima grande classica di fine stagione è un drittone tutto rivolto all’insù, quasi a voler far da trampolino di lancio per i sogni di chi punta all’Olimpo dello sport mondiale.
Da qui, in passato, sono transitati tanti big del pedale e, ora, anche un ragazzo brevilineo con la faccia da bambino, il ricciolo biondo e la casacca bianco-nera che sa scaldare il cuore alla gente, e ha dimostrato di avere carattere ma, soprattutto, di non temere la grandezza delle proprie ambizioni.
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