Sembra essere un cammino costellato di incertezze quello del Giro d’Italia 2018. Diversamente da quanto accaduto nel recente passato quando, all’indomani del Giro di Lombardia già si conosceva tutto della prossima corsa rosa, il Giro numero 101 tra indiscrezioni annunciate e poi ritrattate, stenta a venire alla luce.
Data per certa la partenza da Israele, per conoscere il tracciato definitivo bisognerà attendere il prossimo 29 novembre: in ballo ci sarebbe ancora il luogo di approdo in Italia. Si sarebbe dovuti arrivare a Catania per la quarta tappa ma dopo le elezioni regionali in Sicilia, sull’isola tutto sembra poter cambiare. E’ così che i bene informati riferiscono della disponibilità di Bari ad accogliere la carovana rosa prima della risalita verso le salite mitiche. E poi ci sarebbe il gran finale: suggestivo l’epilogo immaginato a Roma se non fosse che la giunta Raggi ha reso la capitale allergica a qualsiasi tipo di grande evento.
In questo mare di dubbi e nodi irrisolti, con diverse tappe già pronte da tempo, si innesta un altro tema fondamentale e non del tutto irrilevante per definire il budget a disposizione del prossimo Giro d’Italia: a chi andranno le quattro Wild Card?
Data per certa la presenza della Androni Sidermec di Gianni Savio, fresca vincitrice della Coppa Italia, restano da capire le intenzioni di RCS Sport. Nel progetto della Grande Partenza da Israele, infatti, sembra innestarsi in maniera naturale la presenza al via della Israel Cycling Academy. Formazione poliglotta che in due anni è passata dal rango Continental a quello Professional riuscendo ad ottenere dei discreti risultati. Aldilà dei meriti sportivi, però, in favore della formazione Israeliana ci sarebbe proprio l’accordo di Gerusalemme con l’impegno assunto da RCS Sport in favore della promozione del ciclismo anche in terra ebraica.
Resterebbero quindi, due Wild Card disponibili e utilizzabili per “fare cassa” e garantire una minima presenza italiana al via. Esclusa dai giochi, almeno in virtù di una supposta continuità con quanto si è visto in passato, la Bardiani CSF a causa delle due positività che hanno macchiato il via del Giro 2017, la seconda squadra italiana ai nastri di partenza di Gerusalemme potrebbe essere nuovamente la Wilier Selle Italia. La formazione di Scinto e Citracca vanta ottimi rapporti con la dirigenza della Gazzetta dello Sport e potrà giocarsi il “gettone” Filippo Pozzato che, anche in assenza di risultati, resta pur sempre un personaggio in grado di andare oltre i ristretti confini del mondo delle due ruote.
A completare il poker delle Professional potrebbero essere, infine, diversi team. Tra questi, in prima fila, ci sarebbe la Gazprom Rusvelo, autentica corazzata russa che, con il beneplacito del presidente Putin, si appresterebbe a sostituire nei prossimi anni il Team Katusha all’interno del World Tour. I russi al Giro 2017 non hanno sfigurato e potrebbero mettere sul piatto una buona offerta anche per il prossimo anno. Stesso discorso per la polacca CCC Sprandi in grado di rappresentare un mercato in crescita per le due ruote come quello della Polonia. Se si guarda poi al tasso tecnico da tenere in conto vi è poi la Aqua Blue Sport che nella stagione appena conclusa ha fatto bene sia al Giro di Svizzera sia alla Vuelta Espana. Infine, in una ottica nazionalista, potrebbe rientrare il ritorno della Nippo Vini Fantini che, però, nemmeno gli appelli del mondo della politica italiana sono riusciti ad inserire tra i partenti al Giro del Centenario: in una corsa rosa che si tiene lontana sia dall’Abruzzo sia dalla Liguria, però, le chances di vedere le casacche orage-blue al Giro d’Italia sembrano decisamente vicine al minimo storico.
A meno di 20 giorni dalla presentazione del tracciato definitivo e ad oltre due mesi da quando, verosimilmente, si conosceranno le scelte dei vertici della rosea, dunque, il rebus delle Wild Card sembra già essere vicino alla soluzione. Nelle prossime settimane, però, molto potrebbe cambiare.
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