La notizia potrebbe far sorridere se non fosse tutto tragicamente vero. Anche i mondiali di Vicenza 2020, quasi assegnati dall’UCI alla città berica (mancano “solo” le garanzie economiche), rischiano di diventare un altro bagno di sangue per il Belpaese. Il comitato organizzatore guidato dall’Avv. Pasqualin, per evitare figuracce, si è attivato da tempo alla ricerca dei fondi necessari per l’allestimento della settimana iridata arrivando a bussare alla porta della Regione Veneto.
RICHIESTA DISPERATA – A Venezia, però, si è capito che l’appoggio economico potrebbe essere solo parziale tanto che l’autonomista Luca Zaia, Gran Governatore della Regione Veneto, è arrivato a fare addirittura un clamoroso passo indietro rispetto alla propria convinta voglia di autonomia. In attesa di avviare la trattativa Stato-Regione post referendum per l’autonomia del Veneto, rallentata dalla prematura morte di uno dei consulenti della Regione Veneto, infatti, Zaia ha scritto al Ministro dello Sport, Luca Lotti per chiedere la compartecipazione del Governo Italiano alle spese di organizzazione dei mondiali di ciclismo di Vicenza 2020.
“La Regione” ha scritto il Governatore “ha già espresso il proprio interesse di massima a sostenere i Campionati, ma la portata dell’evento è tale da rendere necessario il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali che operano in Italia nel settore, in primis il Governo italiano, il Coni, la Federazione Ciclistica Italiana, oltre agli Enti Territoriali interessati all’evento. In analogia con quanto già attuato per l’organizzazione dei Mondiali di Sci assegnati a Cortina d’Ampezzo per il 2021 appare opportuno addivenire alla costituzione di un soggetto referente in grado di far fronte al meglio all’impegno richiesto, costituito dai soggetti di cui sopra, legati da un patto di cooperazione e condivisione degli obiettivi. La Regione Veneto è pronta ad aderire a quanto possa essere avviato per il raggiungimento della candidatura – ha anticipato Zaia al Ministro – ritenendo che possa essere gradito al Governo vedersi riconosciuto il merito di apparire quale primo firmatario dell’accordo proposto. Sono quindi a chiedere la disponibilità Sua e del Governo ad attivarsi in questo senso facendosi, se possibile, portavoce dell’iniziativa presso gli altri organi istituzionali interessati”.
MATERIE CONCORRENTI – Una richiesta decisamente strana per chi predica con convinzione l’autonomia. Il Governatore Zaia, infatti, sa bene che proprio l’ordinamento sportivo così come la promozione territoriale e ambientale sono tra le 20 materie di legislazione concorrente che il Veneto ha richiesto vengano assegnate interamente alla competenza della Regione per tenere in Veneto le relative entrate fiscali.
Il referendum passato al grido di “teniamo in Veneto i nostri soldi” rischia di tramutarsi in un autentico boomerang proprio in occasione dell’organizzazione dei grandi eventi come quella dei Mondiali di Vicenza 2020, dove le casse dello Stato possono sempre tornare utili. Ora dal Governo è atteso un secco diniego, quasi a dire: “Zaia, hai voluto la bicicletta? Ora pedala…”
Una richiesta d’aiuto, quella inviata disperatamente a Roma dalla Regione Veneto, che getta una luce preoccupante sui Mondiali di ciclismo di Vicenza 2020 la cui candidatura è stata accolta dall’UCI per mancanza di altri concorrenti ma che ora impegna gli organizzatori ad una corsa contro il tempo per reperire i fondi necessari all’organizzazione. E se, senza l’appoggio statale, la Regione Veneto non dovesse riuscire a garantire, da sola, le risorse necessarie si potrebbe anche arrivare ad una “autonoma” quanto clamorosa rinuncia ai mondiali 2020.
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