Ordine d’arrivo:
1° Primoz Roglic (LottoNL Jumbo) 6h17’23”
2° Adam Yates (Mitchelton Scott) a 3″
3° Tiesj Benoot (Lotto Soudal) a 6″
4° Geraint Thomas (Sky) a 7″
5° Rigoberto Uran (EF Education First) a 10″
6° Mikel Landa (Movistar)
7° Gianni Moscon (Sky)
8° Romain Barder (Ag2r La Mondiale)
9° Wilco Kelderman (Sunweb)
10° Bob Jungles (Quick Step Floors)
Classifica generale:
1° Geraint Thomas (Sky)
2° Greg Van Avermaet (BMC)
3° Chris Froome (Sky) a 3″
4° Damiano Caruso (BMC) a 8″
5° Michal Kwiatkowski (Sky) a 9″
6° Bob Jungels (Quick Step Floors)
7° Wilco Kelderman (Sunweb) a 19″
8° Davide Formolo (Bora Hansgrohe) a 30″
9° Tom Dumoulin (Sunweb) a 33″
10° Rigoberto Uran (EF Education First) a 39″
In viaggio verso le Marche per l’omaggio domenica a Michele Scarponi con la tappa a Filottrano, la Tirreno-Adriatico ha proposto una frazione insidiosa tra Toscana e Umbria, la più lunga della corsa, con arrivo sul breve ma micidiale “muro” (15 per cento) di Trevi in Provincia di Perugia.
Ha vinto lo sloveno Primoz Roglic con uno scatto deciso a 1200 metri dal traguardo e resistendo al ritorno di Yates e del vincitore delle Strade Bianche, il belga Benoot finiti ai posti d’onore mentre si sgretolava il gruppo dei circa 40 corridori che aveva formatosi a una decina di chilometri dal traguardo. Un vero capolavoro quello di Roglic, al primo centro stagionale e che era caduto a Follonica perdendo un paio di minuti Bravissimo Moscon, settimo al traguardo, nonostante una caduta a una trentina di chilometri dall’arrivo, nella quale sono rimasti coinvolti anche Majka, il leader della classifica Bevin ed il tedesco Geschke, che ha riportato la frattura della clavicola sinistra. In leggero ritardo alcuni big come l’iridato Sagan, mentre Nibali ha chiuso nei primi 15 sulla ruota di Froome. Per la cronaca la tappa ha proposto il solito copione, con una fuga di 5 atleti dopo appena un chilometro, protagonisti Bagioli, leader del gran premio della montagna che ha rafforzato la posizione nella speciale classifica transitando per primo a tre dei quattro GPM previsti, Mosca, Hatsuyama, Van Winden e Kurianov. Per il quintetto 9’50” quale vantaggio massimo a Paganico dopo 40 Km e fuga annullata dopo 227 chilometri a dodici dalla conclusione.