Stefano Nardelli si racconta a distanza di un anno dall’intervento di ablazione non perfettamente riuscito, che lo ha costretto successivamente ad abbandonare il ciclismo agonistico. “Continuo ad allenarmi in bicicletta, fortunatamente il mio problema non incide nella vita di tutti i giorni” racconta ai microfoni di ciclismoweb.
Scalatore, abituato alle lunghe fughe, vincitore in solitaria di una Poggiana, e tanti altri importanti risultati in gare internazionali e nazionali, anche a tappe, dopo l’addio alle corse si è subito dato da fare per la sua nuova vita, ripartendo, innanzitutto, dagli studi e dal diploma di liceo scientifico.
“Il sogno di tutti i corridori arrivati a un certo punto della propria carriera dilettantistica, è quello di poter avere un contratto da professionista. Per me questo sogno è sfumato, ma da sempre ho pensato a una alternativa alla mia vita da atleta. Mi sono iscritto all’Università, alla facoltà di Scienze Motorie, sto frequentando un corso per massaggiatore, già lavoro come preparatore atletico e sono responsabile preparazione e comunicazione 7 Watt per Kilo. Inoltre, collaboro nella gestione del Team Femminile Trentino, cosa che mi entusiasma, soprattutto perchè sono felice di poter dare il mio contributo a una squadra di ciclismo femminile, considerata la minore visibilità di cui gode rispetto al ciclismo maschile.”
Servizio a cura di Marco Furlanetto