Ordine d’arrivo:
1° Miguel Angel Lopez (Astana) 3h56’30”
2° Thibaut Pinot (Groupama FDJ)
3° Ivan Ramiro Sosa (Androni Sidermec)
4° Christopher Froome (Sky) a 4″
5° Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) a 7″
6° Giulio Ciccone (Bardiani CSF) a 14″
7 ° Jan Hirt (Astana) a 20″
8° Ben O’Connor (Dimension Data) a 27″
9° Ben Hermans (Israel Cycling Academy) a 31″
10° Fabio Aru (UAE Team Emirates) a 34″
Classifica generale:
1° Ivan Ramiro Sosa (Androni Sidermec)
2° Thibault Pinot (Groupama FDJ) a 6″
3° Miguel Angel Lopez (Astana)
4° Chris Froome (Sky) a 16″
5° Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) a 19″
6° Giulio Ciccone (Bardiani CSF) a 26″
7° Jan Hirt (Astana) a 36″
8° Ben Hermans (Israel Cycling Academy) a 43″
9° Fabio Aru (UAE Team Emirates) a 50″
10° Pello Bilbao (Astana) a 1’17”
Che la Colombia sia terra di grandi scalatori, lo si sapeva già. Che Miguel Angel Lopez (Astana) sarebbe stato uno degli uomini da battere sulla strada della maglia ciclamino di Innsbruck, anche. Ma non sono mancate le sorprese nell’attesissimo arrivo in salita del Tour of the Alps, arrivato al termine della 2° tappa, Lavarone-Alpe di Pampeago/Fiemme (145,5 km), vinta proprio dal colombiano della Astana che fa due su due in apertura di questo Tour of the Alps. Ancora un successo per i kazaki, ancora una dedica a Michele Scarponi, che 365 giorni fa alzava le braccia a Innsbruck.
Doveva essere sfida fra i grandi favoriti, e anche in questo caso il Tour of the Alps non ha deluso. La salita finale ha rivelato forze e debolezze dei pretendenti alla classifica, e ha finora offerto una risposta chiara: Lopez e Pinot, insieme al sorprendente Sosa, sembrano i più brillanti quando la strada sale, e così anche Domenico Pozzovivo, uno che al Tour of the Alps non perde mai un colpo. E poi, ovviamente, c’è Chris Froome: quest’oggi, a metà dell’ascesa finale il leader del Team Sky sembrava dare qualche segno di cedimento, scortato dalla sua formazione nelle ultime posizioni del gruppo di testa. Poi, abbiamo ritrovato il Team Sky che tutti conoscono: davanti al gruppo, ad imporre un ritmo forsennato che ha messo alle corde avversari su avversari. La vittima più prestigiosa è Fabio Aru: l’italiano del Team UAE-Emirates ha perso le ruote dei migliori a 3 km dal termine. Non è crollato, il sardo, ma certamente ha rivelato una condizione che necessita di qualche rifinitura prima della sfida rosa.
Negli ultimi 2 km, terminato il lavoro di un Kenny Elissonde infinito a favore del capitano Chris Froome, sono rimasti davanti solo in sei: Froome, Pinot, Sosa, Lopez, Pinot, Pozzovivo e un Giulio Ciccone (Bardiani-CSF) ancora ottimo protagonista. Tutto si è risolto negli ultimissimi metri di una salita la cui pendenza non molla mai: Froome è stato il primo a lanciare lo sprint, seguito da Lopez che ha anticipato Pinot, riuscendo a conservare sul francese il vantaggio sufficiente per gustarsi la sua prima vittoria al Tour of the Alps. Piazza d’onore per Pinot, terzo posto per Ivan Sosa che, quasi sorpreso, dalla maglia bianca si ritrova a vestire la maglia ciclamino.
“E chi se lo aspettava? Ieri avevo disputato una buona tappa (3°), ma quest’oggi mi sono trovato nel finale a fare i conti con i grandi nomi del ciclismo mondiale. Per me è un momento bellissimo, me lo sto godendo appieno,” ha dichiarato Ivan Sosa nel dopocorsa, sotto lo sguardo compiaciuto del Team Manager Gianni Savio.
Se Ivan Sosa proverà da domani a difendere il simbolo del primato, Miguel Angel Lopez sa di dover attaccare ancora: “In questi giorni abbiamo dimostrato di avere la squadra più forte, per le due vittorie ottenute e non solo, ma questo Tour of the Alps ha ancora in programma tante salite, e la classifica è relativamente corta. Froome, Pinot, Pozzovivo, lo stesso Sosa, saranno avversari con cui farei i conti fino alla fine.” Oggi è arrivato il successo di tappa, ma evidentemente nella testa di “Superman” ci sono – anche – altri obiettivi.