Ritrova i suoi tifosi alla partenza da Haifa. Dal Promontorio del Monte Carmelo, sacro alla cristianità si può vedere da un lato il porto di Cesarea, porto romano da dove salpavano le navi da e per la Palestina dirette verso Roma. E da dove salpò anche San Pietro verso Roma. E dall’altro San Giovanni D’Acri, fortezza simbolo dei Cavalieri Templari nella battaglia contro gli Ottomani. Un promontorio sacro, che da forza, legato a grandissime simbologie. E la forza, la determinazione è quella che ha sempre contraddistinto Andrea Vendrame, trevigiano di Conegliano.
Nel 2015 appunto con forza e determinazione conquistò il Trofeo Belvedere, internazionale a a Villa di Villa. L’anno successivo secondo alla Ruota d’Oro e al Piccolo Giro di Lombardia ma soprattutto terzo al campionato europeo strada under23. E poi il passaggio al professionismo.Un brutto incidente in allenamento, il volto sfigurato a causa di una macchina che gli taglia la strada, il vetro che gli penetra nella carne, nelle guance. Ma Andrea vendramne Hala forza di rialzarsi. Strappa un contratto da professionista alla Androni di Savio e diventa sono dei corridori più ambiti. Ed eccolo al Giro d’Italia, ma non prima di aver piazzato la ruota, sul podio, alla Parigi – Camembert, terza piazza e sesto al Circuit del La Sarthe. Il posto tra i professionisti se lo merita tutto. E arriva al Giro d’Italia con la convinzione che di tappe per mettersi in luce ce ne sono. “Una corsa importante questa e soprattutto una “tappa di partenza” per un futuro che mi aspetto davvero importante. La grinta non mi manca. So di poter far bene e soprattutto faccio il lavoro che mi piace. Pedalare. Quando arriveranno le salite vere, credo proprio che sarò li davanti. Ho davvero tanta voglia di dimostrare quanto valgo e tutte le mie potenzialità, svolgendo il lavoro con serietà e professionalità”.
Siamo ad Haifa, dove, lasciando alle spalle il mondo sacro, la storia, l’archeologia, ci troviamo o di fronte ad uno stadio spettacolare, tutto ricoperto d’oro.Lo stadio Sammy Ofer, (in ebraico: אצטדיון סמי עופר, Itztadi’on Sammy Ofer), conosciuto anche come Haifa International Stadium, è uno stadio di 30.820 posti, della città di Haifa, in Israele.
Lo stadio prende il nome dal magnate Sammy Ofer, che ha donato 20.000.000 $ per la costruzione dello stadio ed intitolarlo a suo nome. Il contributo di Ofer è stato del 19% del costo totale dello stadio. Il progetto è stato sviluppato e costruito dall’Haifa Economic Corporation. La costruzione ha avuto inizio alla fine del 2009 ed è stata completata nel 2014.
Lo stadio ospita le partite di calcio casalinghe del Maccabi Haifa e dell’Hapoel Haifa, e sarà utilizzato anche dal Maccabi Tel Aviv per la fase a gironi della UEFA Champions League. Una costruzione da mozzare il fiato. Lì c’è il villaggio di partenza za.E lì mentre parliamo con Andrea Vedrame sentiamo urlare i nostri nomi. Due uomini con bandiere dell’Italia sventolate con determinazione ci chiedono di avvicinarci. Sono due coppie di amici trevigiani, Claudio Gottardi, che fa parte dell’organizzazione del Trittico Veneto Internazionale Juniores e Franco Tavian che è nell’organizzazione del Giro Internazionale del Belvedere a Villa di Villa. Sono accompagnati dalle mogli. Amano il ciclismo, tanto da portarli sino in Israele per vedere il Giro d’Italia. “Non potevamo perdere un’occasione simile – racconta Claudio Gottardi – . Davvero siamo nella storia. Un appuntamento importantissimo questo”. Sono qui da lunedì scorso. E si abbracciano Andrea Vendrame come fosse un figlio. “Ha vinto a Villa di Villa, vive vicino a noi , come non tifare per lui. E’ il nostro Froome”.