Nella stagione, fin qui, delle poche conferme tra i dilettanti più esperti e delle maggiori sorprese tra i dilettanti under 21, ecco spuntare uno straordinario Andrea Bagioli.
Un crescendo di ottimi risultati quelli centrati dallo scalatore valtellinese classe 1999, gioiello del team bergamasco Colpack.
Ottimi risultati ottenuti in gare importantissime di caratura internazionale, a cominciare dal terzo posto conquistato al Palio del Recioto a Negrar: “Al Recioto, che già lo vedevo da spettatore quando lo correva mio fratello Nicola (n.d.r attualmente professionista alla Nippo Vini Fantini) , una volta tagliato il traguardo si è realizzato un sogno, un sogno che sembrava lontano da raggiungere considerata la durezza del percorso e il fatto che sono al primo anno, e quindi alle prime esperienze, tra la categoria dilettanti, e invece il sogno del podio di una corsa così avvincente come il Recioto si è realizzato prima del previsto. La gara è esplosa negli ultimi 30 chilometri, quando sulle ultime salite hanno attaccato prima De Bod e successivamente Pogacar che con un incredibile ritmo hanno guadagnato sempre più vantaggio. A quel punto ho pensato solo a difendermi da Mader andando ad ottenere il terzo posto allo sprint.”
Da lì a poco Bagioli torna a salire sul podio, questa volta però sul secondo gradino, alla Liegi Bastogne Liegi under 23, confermando il suo valore anche oltre i confini nazionali:
“Alla Liegi pensavo di non farcela, le sensazioni dei giorni precedenti la gara non erano buone. Per fortuna erano solo sensazioni. Mi sono inserito nella fuga a quattordici partita da lontano, nel finale sono stato sorpreso da Almeida ma sono felicissimo di questo altro importante risultato, importante tanto quanto ha l’importanza per un corridore confrontarsi anche con ciò che avviene all’estero e con avversari di paesi diversi.”
Ma è alla “Eroica”, corsa a tappe in terra Toscana, che il talento della Colpack diventa davvero “eroico” uscendo da vincitore nella classifica generale grazie al quinto, al secondo e al primo posto ottenuti rispettivamente nella prima, seconda e terza tappa dimostrando, quindi, di avere già nelle gambe la forza e la resistenza anche di una corsa a tappe:
“Alla Eroica sono partito con l’obiettivo di fare classifica e ci sono riuscito in pieno, vincendo la generale aggiudicandomi anche la tappa conclusiva. Mi sento uno scalatore, anche se è ancora presto per capire fino a che punto posso arrivare sulle salite. Mi sento anche corridore da corse a tappe, pero’ non sarò presente al Giro d’Italia under 23 per motivi di studio, quest’anno dovrò affrontare la maturità, ma sarò al via del Giro della Valle d’Aosta. All’interno della squadra avrò più responsabilità, la cosa non mi spaventa, sono pronto anche di testa, e la responsabilizzazione mi darà ancora più stimoli e motivazioni nel mio percorso di crescita”.
Servizio a cura di Marco Furlanetto