Alla 76^ edizione della Bassano – Monte Grappa ci attendevamo di vedere in azione il sudafricano della Dimension Data for Qhubeka, Stefan De Bod, costretto invece a dare forfait a causa di un virus intestinale.
Il ventunenne di Stellenbosch, Sud Africa, terra del politico e attivista Nelson Mandela di cui solo pochi giorni fa se ne ricordava il centenario dalla sua nascita, al suo terzo anno in Italia, a Lucca per la precisione, ama l’estate italiana nonchè allenarsi e correre sulle nostre difficili montagne. Adora il caffè e il cibo italiano ma allo stesso tempo gli manca anche il tipico cibo sudafricano, però prima di tutto gli mancano la famiglia e la sua fidanzata.
Inizia a correre a livello agonistico all’età di 12 anni, cominciando dalla mountain bike e dal duathlon per poi spostarsi alla strada e alla pista. Vince in Sud Africa numerosi titoli in pista da juniores, ed è stato diverse volte campione nazionale sudafricano sia su strada che a cronometro, ricordiamo l’ultimo titolo vinto a cronometro agli inizi di febbraio di quest’anno. Dal 2015 s’impegna sulle corse su strada ed inizia a gareggiare in Europa.
Nel 2016 e 2017 studia all’Università del Sud Africa (UNISA), la più grande Università del continente africano dedicata all’istruzione a distanza aperta, Bcom Business Management, dovendo però sospendere gli studi per i numerosi e pressanti impegni agonistici, dandosi esclusivamente alla bicicletta.
Il talentuoso De Bod sottolinea l’interesse del suo paese per lo sviluppo del ciclismo fra i giovani ragazzi:
“In Sud Africa ci sono dei buoni team e progetti che favoriscono lo sviluppo dei corridori sudafricani.Per esempio il Team Protouch dal Sud Africa ha quest’anno dei corridori in Belgio per fare delle gare in Europa. L’opportunità è limitata ai corridori africani che vengono in Europa e corrono gare internazionali, ed è per questo che sono molto grato al team Dimension Data per avermi dato questa opportunità. Ciò che fa speciale il nostro team è che tutti inseguono i nostri sogni sulla bici e allo stesso tempo anche per una giusta causa, quella di avvicinamento dei bambini alla bicicletta in Africa per Qhubeka. Le corse in Europa sono di un altro livello ed è un grande passo venire dall’Africa.”
Ad inizio stagione De Bod trionfa alle Strade Bianche e successivamente al Palio del Recioto, però una non perfetta forma fisica, e anche delle cadute, lo mettono fuori classifica generale sia al Giro d’Italia under23, sia al Giro della Valle d’Aosta:
“Ho iniziato il mio anno duramente con la vittoria ai campionati nazionali di inizio febbraio. Alla fine di marzo ho vinto il tour di Good Hope in Sud Africa, dopodichè sono venuto in Europa e ho vinto Strade Bianche e Recioto. Al Giro d’Italia ero veramente motivato per fare classifica, ma il mio fisico ha cominciato a faticare e non ho potuto dare il meglio. Sono stato anche coinvolto in una brutta caduta durante la terza tappa che ha avuto ripercussioni sulle mie performance. Dopo il Giro mi sono preso due settimane per riposare e riprendermi da questa prima parte di stagione, poi sono andato direttamente al Val d’Aosta ma se non sei al 100% in questo tipo di gare non puoi pretendere di arrivare davanti ogni giorno. Purtroppo anche qui ho fatto parte della grande caduta avvenuta nella prima tappa e ho sofferto quel giorno per tutta la gara, fino al traguardo. Con la giusta preparazione sono fiducioso di poter vincere una corsa a tappe. Mi piace spingere sempre più forte la mia bici e qualche volta mi prenderò i miei rischi per vedere cosa succederà; qualche volta corri verso la vittoria, qualche volta verso niente. Un buon risultato nella classifica generale di una corsa a tappe è uno dei miei obiettivi per il futuro”.
Inserito in un team continental, ha anche avuto un po’ di esperienza tra i professionisti:
“Le gare italiane sono veramente dure, specialmente quelle under 23 sono spesso pazze dall’inizio alla fine e non puoi mai stare tranquillo nel gruppo. Ho fatto poche gare UCI 1.1 in passato e mi è piaciuto molto correre tra i professionisti visto che le corse erano più lunghe di cinque ore; nelle competizioni pro l’inizio della gara è sempre veloce fino alla fuga, poi il gruppo la controlla fino agli ultimi 50 km.”
Il prosieguo della stagione di De Bod prevederà solo corse di un giorno, lanciando la sfida a un grande appuntamento:
“Ora mi atterrò alle istruzioni del mio team. Se mi chiederanno di correre in supporto ai miei compagni di squadra lo farò nel migliore dei modi. Dovrò costruire la mia forma fisica per le prossime gare, che saranno corse di un giorno, e sarò concentrato per il grande appuntamento dei Campionati del mondo.”
Servizio a cura di Marco Furlanetto
[banner]G-andrea[/banner]