“Il tempo passa velocemente, quasi inganna, rischiando di non riuscire a dimostrare tutto il mio valore. Credevo di aver fatto abbastanza, invece quel abbastanza non era sufficiente per fare il grande salto. Adesso però ce la sto mettendo tutta per avere un posto tra i professionisti.”
Così il ventitreenne Seid Lizde, attualmente in forza al team Holdsworth, racconta il suo percorso da atleta a cominciare dai tre anni da dilettante trascorsi nel team bergamasco Colpack, caratterizzati di diverse vittorie, anche importanti, e numerosi piazzamenti:
“In Colpack sono stati tre anni per me molto importanti che ricorderò per sempre e che mi sono serviti molto per crescere. Forse oggi, a distanza di un anno, penso che avrei potuto fare meglio, ma dagli errori si impara sempre. La vittoria che più mi è rimasta nel cuore è sicuramente il Gp Liberazione! E’ una corsa che seguivo da quando ero piccolo sognando un giorno di poterla vincere, e ci sono riuscito.”
Indossa anche la maglia della nazionale italiana in diverse competizioni all’estero:
“Con la nazionale la gara più bella è stata il Fiandre del 2017, anche se non è stata molto fortunata a causa della rottura di una ruota negli ultimi 40 km! Spero un giorno di poterci ritornare.”
L’anno scorso riesce a fare uno stage con il team world tour UAE Emirates:
“L’anno scorso ho fatto uno stage con la UAE, anche se non è andato come volevo. Da metà stagione in poi ho avuto problemi al nervo sciatico che non mi ha fatto rendere al 100%. Per questo penso che si non debba valutare un corridore per il rendimento di qualche mese, ma valutare il suo percorso da atleta, i suoi progressi, le sue evoluzioni negli ultimi tre, quattro anni. Con la UAE non sono più rimasto in contatto.”
Chiusa una porta, se ne apre un’altra:
“Ad Agosto farò uno stage con l’Androni Giocattoli Sidermec, che ringrazio molto per l’occasione e che cercherò di sfruttare al meglio”.
Corridore, Lizde, che si esprime al meglio nelle prove contro il tempo:
“Nella scorsa stagione forse ho perso un po’ di forza, cercando di essere più magro per essere il corridore che non sono, cioè lo scalatore. Quest’anno ho lavorato di più sulla forza, sfruttando le mie vere potenzialità da passista. Ho cercato di migliorare in volata e penso di esserci riuscito. Spero di trovare una squadra che mi dia la possibilità di fare le grandi classiche di un giorno.”
Da quest’anno fa parte del team continental irlandese Holdsworth, nato proprio nel 2018:
“Attualmente faccio parte del team Holdsworth. Dopo lo stage con la UAE a fine anno non era facile trovare altre soluzioni e ho trovato un posto nell’organico della Holdsworth, e questa situazione mi ha portato ad andare all’estero insieme ad un po’ di rabbia per non essere passato professionista dopo quattro anni da dilettante. Hanno contribuito nella mia decisione anche la voglia di provare un nuovo ambiente, fare nuove esperienze, nuove conoscenze, imparare una nuova lingua, e cambiare tipo di vita.”
Qualcosa però non gira come dovrebbe:
“La Holdsworth non è molto organizzata, è sempre difficile che una nuova squadra lo sia, per questo non ho mai trovato la condizione e il ritmo di gara. Ho passato i primi tre mesi in Inghilterra e il tempo non era molto bello, di conseguenza mi sono allenato poco. A maggio sono tornato a casa, in Italia, e mi sposto solo per le gare. Mi sono allenato molto per un mese e mezzo per prepararmi per lo stage con l’Androni. Ora sono in Cina al Tour of Qinghai Lake, dove spero di trovare il giusto colpo di pedale per la seconda parte di stagione cercando di dare il massimo, diciamo che la mia stagione comincia ora!”
Qualche rimpianto però c’e’:
“Rimpiango di non aver sfruttato al massimo le mie potenzialità, pensavo che comunque ci sarebbe stato del tempo, invece è volato. Però forse è meglio così, mi ha aiutato a maturare ed ora mi sento pronto per passare, magari prima non sarebbe stato il momento giusto! Ora sono concentrato sul mio futuro, basato sul sacrificio e il duro lavoro, sperando vengano ripagati!”
[banner]G-andrea[/banner]