Inseguimento a squadre maschile:
1° Italia (Lamon, Ganna, Viviani, Bertazzo) 3’55″401
2° Svizzera (Schir, Thiery, Pasche, Bissegger, Imhof) 3’59″705
3° Gran Bretagna (Tanfield, Emadi, Burke, Hayter) 3’57″463
4° Germania (Schomber, Reinhardt, Rohde, Weinstein) 4’00″007
5° Polonia
6° Russia
Scratch maschile:
1° Roman Gladysh (Ucraina)
2° Adrien Karel (Francia)
3° Tristan Marguet (Svizzera)
4° Elia Viviani (Italia)
5° Christos Volikakis (Grecia)
Inseguimento a squadre femminile:
1^ Gran Bretagna (Archibald, Kenny, Barker, Evans, Dickinson) 4’16″896
2^ Italia (Paternoster, Valsecchi, Cavalli, Balsamo) 4’25″384
3^ Germania (Becker, Stock, Kroger, Brennauer) 4’23″105
4^ Polonia (Plosaj, Kaczkowska, Pikulik D., Pikulik W., Pietrzak) 4’30″444
5^ Francia
6^ Belgio
Scratch femminile:
1^ Kirsten Wild (Olanda)
2^ Emily Kay (Gran Bretagna)
3^ Julien D’Hoore (Belgio)
4^ Rachele Barbieri (Italia)
5^ Hanna Tserah (Bielorussia)
Sono gli Europei della definitiva consacrazione del settore endurance della Federazione. In un solo giorno, come accaduto un anno fa a Berlino, i nostri quartetti volano nelle finali per il titolo e regalano le prime due medaglie alla Nazionale: un oro e un argento.
Diversamente da quanto accaduto ad ottobre dello scorso anno, però, questa volta il titolo va ai ragazzi di Marco Villa, stratosferici soprattutto nella semifinale con la Gran Bretagna. Nella sezione pomeridiana, infatti, Elia Viviani, Francesco Lamon, Liam Bertazzo e Filippo Ganna acciuffano praticamente sul filo di lana la finale, annichilendo i britannici con il tempo di 3’54”778. Nell’altra prova, la Svizzera supera i campioni in carica della Francia con un tempo molto più alto. La finale appare una formalità. Marco Villa, per non commettere errori e per mantenere alto il ritmo, sostituisce Liam Bertazzo con Michele Scartezzini. Il risultato non cambia. Contro gli elvetici la prova non è mai in discussione. Così per la prima volta un quartetto maschile dell’Italia conquista il titolo continentale, regalando un oro ad un Viviani in formato monstre, che torna sul gradino più alto del podio alla sua prima uscita su pista dopo le Olimpiadi di Rio.