Il mese di agosto è per tutti il mese del ciclomercato ma mai come quest’anno il mercato dei dilettanti italiani è stato così freddo. Mentre i team World Tour quotidianamente annunciano ingaggi e scambi in vista del 2019, in Italia sono pochi i talenti che possono contare ad oggi su di un passaggio certo al professionismo e, ancor meno, quelli che hanno il posto assicurato tra i dilettanti per la prossima stagione.
Il motivo di tutto questo risiede nell’incertezza che al momento domina tra tutti i team dilettantistici e continental italiani: la FCI ha dettato regole innovative, che sono destinate a resettare l’intero movimento dei dilettanti così come siamo abituati a conoscerlo.
PLURIME E CONTINENTAL – Da una parte, nel 2019, non si potranno più costituire società plurime: ciò significa l’applicazione stringente della norma relativa ai 35 punti (max 2 per squadra), maggiori oneri per ingaggiare corridori provenienti da regioni diverse e, soprattutto, maggiori vincoli di bilancio non potendo “raddoppiare” il tetto per l’esenzione fiscale.
Dall’altra, sempre a partire dal prossimo anno, le formazioni continental potranno gareggiare anche nelle gare regionali riservate ad Elitè e Under 23 divenendo, di fatto, dei team dilettantistici “potenziati” che in più avrebbero solo la possibilità di correre anche le gare 1.1 e 2.1 (quelle dei professionisti, per intenderci).
Il mix di questi due elementi, unito alla ormai latente crisi economica, sta mettendo a dura prova un pò tutte le realtà italiane, anche quelle apparentemente più floride ed in salute, ma andiamo con ordine.
DIVORZI E FUSIONI – Chi ha già annunciato di voler approdare al rango di “continental” è il Team Colpack di patron Colleoni: un passaggio importante che comporterà, però, la riduzione della rosa a 16 unità (nel 2018 erano 27 gli atleti tesserati per la formazione bergamasca) e che sarà accompagnato dalla separazione con la Marchiol. Lo sponsor trevigiano sarebbe in trattativa per abbinarsi alla Trevigiani che Remo Mosole vorrebbe far tornare in Italia, sempre con licenza continental, confermando la guida tecnica dell’ex professionista Emiliano Donadello.
Divorzio annunciato anche quello tra la Petroli Firenze e il “gruppo Maserati”: nel 2019 il team del presidente Sandro Pelatti, insieme alla Beltrami, dovrebbe allestire una formazione continental con bici Argon18 mentre il team manager Omar Piscina insieme al ds Matteo Provini tornerà a dar vita ad una compagine dilettantistica sotto le insegne Maserati.
Tutte da valutare le intenzioni di altri team dilettantistici che vorrebbero approdare, tra mille dubbi, al rango di continental che, secondo la normativa approvata dall’ultimo Consiglio Federale, non impone molti vincoli in più rispetto ad una squadra di dilettanti. Anche sulla base delle loro scelte che verranno compiute nelle prossime settimane, si andrà a comporre la geografia degli ingaggi e dei trasferimenti.
CORRIDORI A PIEDI – Quel che è certo, ad oggi, è che sono almeno un centinaio gli atleti Under 23 che pur volendo proseguire la propria attività potrebbero rimanere senza una sistemazione in vista del 2019: un enormità se si pensa che attualmente sono circa 400 i dilettanti che corrono regolarmente. Per loro il “mercato” ha già pensato ad una nuova forma di ingaggio: il “sharing-team”, ovvero, una squadra auto-finanziata e auto-gestita, diretta da un direttore sportivo nominale, e sostenuta di fatto dai genitori degli atleti.
Se il 2019 sarà davvero l’anno zero del ciclismo italiano, ci dovremo abituare anche a questo tipo di soluzioni…
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