Ordine d’arrivo:
1° Elia Viviani (Quick Step Floors) 2h21’28”
2° Peter Sagan (Bora Hansgrohe)
3° Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo)
4° Danny Van Poppel (LottoNL Jumbo)
5° Marc Sarreau (Groupama FDJ)
6° Jon Aberasturi (Euskadi Murias)
7° Simone Consonni (UAE Team Emirates)
8° Matteo Trentin (Mitchelton Scott)
9° Tom Van Asbroeck (EF Education First)
10° Ryan Gibbons (Dimension Data)
Classifica generale finale:
1° Simon Yates (Mitchelton Scott)
2° Enric Mas (Quick Step Floors) a 1’46”
3° Miguel Angel Lopez (Astana) a 2’04”
4° Steven Kruijswijk (LottoNL Jumbo) a 2’54”
5° Alejandro Valverde (Movistar) a 4’28”
6° Thibaut Pinot (Groupama FDJ) a 5’57”
7° Rigoberto Uran (EF Education First) a 6’07”
8° Nairo Quintana (Movistar) a 6’51”
9° Ion Izagirre (Bahrain Merida) a 11’09”
10° Wilco Kelderman (Sunweb) a 11’11”
Gli era sfuggito il traguardo di Roma, al termine del Giro d’Italia, ma a Madrid Elia Viviani non ha lasciato scampo agli avversari. Lo sprint con cui il veronese ha relegato Peter Sagan ad una bicicletta di distacco ha fatto calare il sipario sulla Vuelta di Simon Yates.
Il primo Grande Giro del giovane britannico si chiude con un podio tutto “Under 27” e celebra un giovane talento che già al Giro d’Italia aveva dimostrato di avere il carattere e le qualità necessarie per primeggiare in campo mondiale.
Se l’Italia può festeggiare un “super-Viviani” capace di aggiudicarsi ben tre successi di tappa, la Vuelta che ha respinto un ambizioso Fabio Aru (da valutare le condizioni fisiche del sardo in vista dei prossimi Campionati del Mondo) restituisce una classifica generale dove il migliore degli azzurri è il vicentino Gianluca Brambilla (Trek Segafredo) che chiude in 16^ posizione a mezz’ora di distacco da Yates.
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