Ordine d’arrivo maschile:
1° Henrique Avancini (Brasile)
2° Daniel Geismayr (Austria)
3° Hector Paez (Colombia)
4° Mathias Flueckiger (Svizzera)
5° Samuele Porro (Italia)
Ordine d’arrivo femminile:
1^ Annika Langvad (Danimarca)
2^ Christina Kollmann (Austria)
3^ Maja Wloszczowska (Polonia)
4^ Gunn RIta Dahle (Norvegia)
5^ Mara Fumagalli (Italia)
Sotto le spettacolari Tre Cime di Lavaredo ieri si sono decretati i nuovi Campioni del Mondo MTB Marathon: il brasiliano Henrique Avancini e la danese Annika Langvad.
Il 29enne Avancini, numero 38 nel ranking UCI, ha tagliato il traguardo dopo oltre 5 ore emozionanti che l’hanno visto sempre nel gruppo di testa. Sul podio anche l’austriaco Daniel Geismayr e il colombiano Hector Paez Leon, compagni di fuga di Avancini fin dal rifugio Auronzo a 2.318 metri di quota, esattamente dove il percorso rendeva omaggio alle Tre Cime di Lavaredo, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. I soli ad impensierire la leadership dei primi tre sono stati l’americano Howard Grotts, conquistatore del primo GPM sul Monte Agudo, e il campione europeo Alexey Medvedev, mentre la maglia iridata uscente, l’austriaco Alban Lakata, non è stato praticamente mai in gara. I migliori Azzurri sono stati Samuele Porro e Juri Ragnoli, giunti rispettivamente al 5° e 9° posto.
Avancini ha spiegato così il suo inaspettato successo: “Sapevo di essere in forma ma ero anche consapevole di essere un outsider. Per giocare al meglio le mie carte ho provato a rompere il ritmo per mettere in difficoltà gli specialisti delle marathon e penso di esserci riuscito. Arrivo da una stagione intensa nell’XCO ma non mi piace distinguere le discipline! Non ho preferenze: corro cross country, gare a tappe, eliminator e marathon quindi mi sento prima di tutto un biker e in questa stagione ho provato a dimostrarlo. Certo, non mi aspettavo di chiudere l’anno con un titolo mondiale”.
La gara femminile, che si è chiusa dopo 4’53’’, ha avuto invece un andamento completamente diverso. La danese 34enne Annika Langvad, campionessa del mondo uscente, ha condotto una strategia d’attacco fin dai primi strappi. Chilometro dopo chilometro ha continuato ad accumulare terreno sulle principali inseguitrici, l’austriaca Christina Kollmann-Forstener e la polacca Maja Wloszczowska, giunte seconda a 5’19’’ e terza a 12’13’’ al traguardo. Anche tra le donne, l’Italia ha chiuso al 5° posto di Mara Fumagalli mentre il totem norvegese, Gunn-Rita Dahle, si è congedata dalle gare ufficiali con uno splendido 4° posto.
Annika Langvad, dopo lo straordinario argento agli ultimi Mondiali di Cross-Country, ha commentato la sua gara: “È stata davvero dura, sicuramente la più selettiva cui abbia mai partecipato. Ho provato ad essere aggressiva fin dalla prima salita e mi sono stupita d’aver fatto subito il vuoto. Poiché mi sentivo bene ho tenuto il mio passo fino alla fine, riuscendo ad incrementare il distacco dalle inseguitrici”.
A descrivere la prestazione degli Azzurri è il CT della Nazionale Mirko Celestino: “Ammetto che avevamo altre aspettative, un mondiale in casa lo si vive sempre al top e ti aspetti sempre il massimo, ma questa è la mountain bike. I ragazzi si sono dimostrati all’altezza, abbiamo dei talenti in costante crescita e da questi risultati, non ottimali, partiamo per la rincorsa.”