Cambiano le regole. Il vincolo federale per giovanissimi, esordienti, allievi e juniores cade definitivamente. E’ questa la portata storica della sentenza emessa ieri dalla seconda sezione della Corte d’Appello Federale.
LA SENTENZA – In attesa del deposito delle motivazioni, che sulla base dei regolamenti federali dovrebbe avvenire nei prossimi 10 giorni, il primo dato certo è che di fatto vengono cancellati l’art. 26 del regolamento tecnico della FCI e di tutti i prospetti emessi annualmente dalla federazione in tema di trasferimento degli atleti.
La Corte presieduta dall’Avv. Jacopo Tognon, infatti, ha respinto il ricorso di una società giovanile veneta contro la decisione già assunta dal Tribunale Federale di svincolare un atleta esordiente che senza particolari motivi aveva inutilmente chiesto il nulla osta alla propria società di appartenenza.
Contro la concessione del nulla osta, oltre al Presidente della società, si erano pronunciati il Comitato Provinciale e il Comitato Regionale di appartenenza che avevano fatto riferimento a quanto previsto dalle norme federali. A disapplicare tali norme, invece, sono stati proprio gli organi di giustizia eletti dai rappresentanti delle società e incaricati di vigilare sull’effettivo rispetto delle stesse norme federali.
MERCATO APERTO – Una decisione, quella assunta dalla Corte d’Appello Federale, che crea un precedente in grado di aprire ogni porta a chi da oggi in poi intenda rescindere il proprio tesseramento senza essere costretto a saldare cifre esorbitanti alla società di appartenenza.
A fronte della richiesta di trasferimento, nessuna richiesta economica sarà più valida con buona pace delle società che ancora oggi si impegnano a coltivare e far crescere il proprio vivaio.
Via il vincolo e mercato aperto sin dai giovanissimi (lo era già sino ai G5, ora lo sarà per tutti), dunque, e non è detto che sia un bene per il ciclismo italiano e per le giovani promesse del domani: in un periodo nel quale si discute di proteggere maggiormente anche le società impegnate tra gli Elitè e Under 23 al fine di imporre anche ai team professionistici di riconoscere il valore economico del giovane atleta ingaggiato, la Federazione Ciclistica Italiana fa una brusca inversione di marcia e va contro gli interessi delle proprie società.
PUNTI INTERROGATIVI – Chi avrà più interesse a mettere in bicicletta, allenare e formare i ragazzi se poi, al primo diverbio, questi se ne potranno andare in un’altra società senza essere tenuti a riconoscere alcun valore economico? Quale sarà la società che ancora potrà investire con convinzione nel ciclismo giovanile? Quali effetti avrà sulla crescita, l’educazione e la formazione dei ragazzi l’apertura della campagna acquisti già nei mesi estivi sin dalle categorie giovanili? A quante promesse sibilline e a quanti cambi di casacca assisteremo ogni anno?
Tutte domande legittime, ma ciò che conta è che da oggi le regole cambiano, senza neppure che vi sia stato un intervento in materia da parte della Struttura Tecnica. Il vincolo non esiste più. Anche di fronte ad un rigetto della richiesta del nulla osta sarà possibile trovare presso il Tribunale Federale la chiave per aprire il portone e andarsene senza nemmeno chiedere “permesso” o dire “grazie”.