2020 l’anno del cambiamento. Il ciclismo mondiale è tornato ad interrogarsi ad Innsbruck sul proprio futuro e la nuova UCI di David Lappartient ha individuato una nuova strada per dare vita alla epocale modifica a partire dal 2020. Ad analizzarla viene subito da chiedersi dove sia il vero cambiamento e se si tratti dell’ennesimo annuncio come quelli profetizzati inutilmente negli anni scorsi da Bryan Cookson o se, questa volta, qualcosa cambierà per davvero.
Rappresentanti di squadre, atleti e organizzatori hanno concordato, all’unanimità, con il presidente Lappartient che l’attuale organizzazione del mondo professionistico dovrà subire delle variazioni. Modifiche più simili ad un lifting che ad una vera e propria rivoluzione. In ogni caso questi cambiamenti partiranno proprio dal calendario che ora è suddiviso in gare World Tour, “Professional” e “Continental”.
IL NUOVO CALENDARIO – Dal 2020 il World Tour includerà i 3 Grandi Giri (Giro, Tour e Vuelta), le altre gare a tappe e le corse di un giorno racchiuse in una Uci Classics Series i cui dettagli sarebbero ancora da definire ma che dovrebbe comprendere le 5 classiche monumento (Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix, Giro delle Fiandre, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia) a cui si aggiungeranno altri 15 eventi di primissimo livello. In totale sarebbero quindi 185 i giorni di gara per un calendario che dovrebbe essere garantito per 3 anni.
Ci sarà poi una Uci ProSeries che unirà le attuali gare 1.1 e 1.HC e i circuiti internazionali continentali già esistenti.
TEAM E WILD CARD – Il gruppo continuerà ad essere costituito da 18 team World Tour composti da un minimo di 27 ad un massimo di 30 atleti e un numero indefinito di Professional e Continental.
Dal 2020 verrà unificato anche il sistema delle classifiche con un’unica graduatoria mondiale individuale, una per nazioni e una per team realizzata sommando il rendimento dei migliori 10 atleti.
A partire dalla fine del 2019, dunque, i 18 team World Tour riceveranno una licenza di tre anni basata su cinque criteri: etico, amministrativo, finanziario, organizzativo e sportivo. La modifica più importante riguarderà la possibilità per i due migliori team professional di ottenere il diritto a partecipare ai tre Grandi Giri e per i migliori tre team professional di avere il diritto di partecipare alla Uci Classics Series e agli altri eventi World Tour.
Ancora molti i dettagli da mettere a punto e le problematiche che, anche con queste modifiche, resterebbero irrisolte. Il 2020 è dietro l’angolo, riuscirà l’UCI a ritrovare concretezza e credibilità?
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