E’ stata una “chiusura stagionale” pirotecnica per gli amatori italiani. Roma e Como si sono contese il titolo della Gran Fondo più suggestiva senza esclusione di colpi. Il Lago di Como da una parte con i propri paesaggi mozzafiato e il fascino della “caput mundi” dall’altra. Una concorrenza che, a ruote ferme, permette di mettere a confronto i due grandi eventi. La bilancia, però, pende decisamente in favore della Gran Fondo della Capitale che, pur senza le suggestioni dell’abbinamento con la grande corsa riservata ai prof ha fatto registrare non solo i numeri più imponenti ma anche la miglior convivenza con il territorio.
I 4.000 di Roma, impreziositi dalla presenza di tanti big delle due ruote, da Alessandro Ballan a Luca Paolini hanno potuto pedalare in un contesto unico come quello storico e architettonico che solo la Capitale può offrire. Ma, aldilà della partenza dai Fori Imperiali, con il Colosseo alle spalle, è l’intero evento ad essere stato promosso dagli appassionati.
L’Imperiale del sabato, riservata agli eroici che pedalano con mezzi e attrezzature d’epoca e l’Expo Village alle Terme di Caracalla hanno permesso alla Gran Fondo Roma di tenere alta l’attenzione per due giorni interamente dedicati agli appassionati delle due ruote.
Al contrario, a Como, la Gran Fondo ispirata al Lombardia che ha scelto di fare a meno della presenza di tanti professionisti ed ex professionisti lombardi ha pagato proprio il “distacco” tra l’appuntamento riservato ai professionisti e quello dedicato agli amatori mettendo insieme “solo” 1.500 partenti.
Como, in più, ha dovuto fare i conti con un territorio che ha mostrato diversi segnali di insofferenza nei confronti dei pedalatori. Sono numerosi, infatti, gli episodi di caos del traffico comasco e di protesta che si sono levati da una città già blindata sabato in occasione della prova World Tour.
La conferma del successo organizzativo romano è arrivata perfino dalle parole di un comasco doc come Luca Paolini snobbato dagli organizzatori della Gran Fondo del Lombardia, invitato in prima fila ed osannato a Roma. Proprio l’ex professionista è rimasto affascinato dalle bellezze della Gran Fondo Campagnolo. “Ho trovato tanti amici e tanti appassionati che hanno reso speciale questi giorni trascorsi a Roma. Correre lungo i 120 chilometri in programma ci ha permesso di goderci davvero la città e le sue bellezze. Straordinaria anche l’accoglienza dei romani che hanno dimostrato di aver compreso l’importanza dell’evento e hanno apprezzato il fine settimana dedicato alle due ruote” ha spiegato Paolini che ha aggiunto. “Forse a Como sarebbe stata necessaria una maggiore comunicazione per preparare i cittadini a due giorni che per il traffico sono stati un incubo. A Roma gli organizzatori hanno lavorato bene individuando un tracciato spettacolare e, allo stesso tempo, compatibile con le esigenze della città; se si fosse fatto lo stesso a Como, coinvolgendo le varie realtà del territorio, forse anche i miei concittadini avrebbero reagito in modo diverso. Ho sentito tanta gente lamentarsi: è un peccato che sia andata a finire così”.
Mentre è arrivato il momento di pulire la bicicletta prima di appenderla in garage per il letargo invernale, dunque, la lezione di Roma è sul tavolo. Pronta per essere studiata ed emulata già a partire dalla prossima stagione.
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